ripiegamento
ripiegaménto s. m. [der. di ripiegare]. – L’azione e l’operazione di ripiegare, il fatto di ripiegarsi o di venire ripiegato, e il modo in cui si attua. Non com. in usi generici: r. delle ali; r. di un telone, di una grossa coperta impermeabile; in senso fig.: r. dell’animo su sé stesso, r. in sé della mente; è specifico in due usi: 1. Nel linguaggio milit., abbandono di una linea o di una posizione e conseguente ritiro su una linea o posizione più arretrata: r. tattico, strategico; il battaglione, o il corpo d’armata, fu costretto, sotto la pressione nemica, al r. o a un r.; manovra di r., tendente a sottrarre truppe all’azione nemica per portarle in altre posizioni naturalmente più forti e meglio difendibili: momento fondamentale di questa manovra in presenza del nemico è lo sganciamento, durante il quale, utilizzando il fuoco delle armi a lunga gittata e la violenta azione ritardatrice di piccoli reparti, il grosso delle forze deve sgomberare la posizione da abbandonare. Fig., di chi indietreggia dai proprî propositi: il suo r. si spiega con le insistenti pressioni dei suoi superiori. 2. In geologia strutturale, fenomeno per il quale masse rocciose stratificate si piegano ripetutamente per effetto delle spinte orogenetiche tangenziali alla superficie terrestre; ne risultano strutture plicative più o meno complesse ad anticlinali, sinclinali, pieghe-faglie, falde di ricoprimento, ecc., che possono costituire un’intera catena montuosa.