riportare
v. tr. [dal lat. reportare, comp. di re- e portare «portare»] (io ripòrto, ecc.). – 1. Portare di nuovo: speriamo che tu mi riporti fortuna anche oggi! 2. a. Portare cose o persone indietro, al luogo donde si erano prese o erano venute o dove si trovano abitualmente: mi riportò a casa in macchina; promettere una mancia a chi riporterà un gioiello, un cane smarrito. Quindi, restituire: vado a riportargli la bicicletta che mi ha prestato; riportò la pentola alla vicina con mille ringraziamenti; in partic., del cane da riporto (v. riporto, n. 3 a): questo cane riporta molto bene la selvaggina, o anche, assol., riporta molto bene. b. Di discorsi, notizie, passi di libri, ecc., farli conoscere, comunicarli ad altri a voce o per scritto, citarli: debbo r. al direttore la risposta del cliente; ti riporto le sue parole tali e quali; riportate Al vostro re che venga e che s’affretti (T. Tasso); il giornale riporta in prima pagina il discorso del presidente; solo pochi giornali riportano integralmente il comunicato; nel suo commento riporta molti giudizî dei maggiori critici. Spesso, con l’idea che i discorsi e le notizie si comunicano per maldicenza, o facendo la spia, o comunque violando un segreto o disobbedendo a un divieto: riporta al padrone tutti i discorsi dei dipendenti; non gli fare nessuna confidenza, andrebbe a riportarla a tutto il paese. c. non com. Far risalire, attribuire: riportava a Dio tutto il merito delle sue opere; riporta gran parte del suo successo all’affettuosa collaborazione della moglie. 3. fig. Conseguire, ottenere qualcosa di positivo o, all’opposto, ricevere, subire qualcosa di negativo: r. la vittoria, una vittoria decisiva, in battaglie, gare e competizioni; r. uno splendido successo, un vero trionfo, un ottimo risultato, una buona votazione, in competizioni, esami e concorsi, prove e manifestazioni varie; r. una buona o un’ottima impressione, di una persona o di una cosa vista o conosciuta per la prima volta (all’opposto, r. una cattiva, una pessima impressione); r. gravi danni, ferite, lesioni, in conseguenza di disastri, incidenti, ecc. 4. Portare, trasferire una cosa da un luogo o da un punto a un altro, in base a determinati criterî e fini: r. un ricamo, una trina su una tovaglia, su un lenzuolo; r. le correzioni sulla seconda copia di bozze; riempire una depressione del terreno riportando materiali di demolizione. In partic.: a. Riprodurre un disegno, un grafico, in una determinata scala, per mezzo di appositi strumenti. b. Nei calcoli numerici, r. un numero, eseguirne il riporto (per es., per calcolare la somma di 6 e 27, si comincia così: «6 più 7 è uguale a 13: scrivo 3 e riporto 1»). c. In contabilità, r. in attivo o in passivo una cifra, segnarla, registrarla in entrata o in uscita; con sign. più tecn., r. il totale degli importi, nei registri e rendiconti, trasferirlo dal fondo della pagina in cui rappresenta la somma delle operazioni lì registrate all’inizio della pagina successiva. 5. Nel rifl. riportarsi, trasportarsi idealmente a un’epoca passata per comprenderne storicamente le manifestazioni: se ti riporti alla religiosità medievale, potrai capire meglio l’allegoria della Divina Commedia. Richiamarsi, riferirsi: l’autore si riporta ad affermazioni fatte nel capitolo precedente; meno com., rimettersi, attenersi: riportarsi all’autorità, alla decisione, alla testimonianza di uno. ◆ Part. pass. riportato, anche come agg., in qualche sign.: ricami riportati; terra riportata, lo stesso che terra di riporto; copertine riportate, in legatoria, le copertine originali staccate e incollate sul piatto anteriore della nuova legatura; in sartoria, tasche riportate, lo stesso (ma meno com.) che tasche applicate, o tasche a toppa.