ripresa
riprésa s. f. [der. di riprendere, part. pass. ripreso]. – 1. L’azione di riprendere, il fatto di venire ripreso, nel sign. di prendere di nuovo, tornare di nuovo in possesso di una cosa. È d’uso per lo più limitato a locuzioni ant., come la r. dei bàrberi, cioè la fase finale della corsa di cavalli liberi (v. barbero), quando i cavalli venivano ripresi (a Roma la piazza dove essa aveva luogo, oggi piazza Venezia, si chiamò in passato la Ripresa); a qualche espressione fig., come r. di un progetto, di un piano, di un’iniziativa, il riprenderli dopo averli abbandonati; e ad alcuni usi tecnici: a. Nel linguaggio comm., la quantità che si deve aggiungere al peso di un filato allo stato perfettamente secco, per ottenerne il corrispondente peso condizionato, cioè il peso che compete al filato in condizioni normali (per convenzione, alla temperatura di 20°C e all’umidità relativa del 65%); coefficiente o tasso di r., il rapporto percentuale tra la ripresa e il peso allo stato secco del filato stesso. b. Nel diritto marittimo, r. (o ripreda), l’atto con il quale un belligerante riesce a ricuperare una propria nave mercantile o altro bene già catturato (predato) dal nemico. c. In aeronautica, r. di un velivolo, l’insieme delle manovre e la conseguente evoluzione del velivolo che ritorna in volo orizzontale normale da un assetto picchiato, dalla scivolata, dalla vite; il termine equivale a rimessa e, per il volo picchiato, a richiamata. d. Nell’industria, impianto di r., l’insieme delle apparecchiature (escavatori, nastri trasportatori, pompe per liquidi, compressori per linee pneumatiche, ecc.) che prelevano materiali (minerali, combustibili, ecc.) dalle zone di deposito e li trasportano fino alle zone di utilizzazione. 2. Il fatto di riacquistare o di andare riacquistando vigore, incremento: r. di una pianta, o r. vegetativa, il suo riprendere l’attività vegetativa dopo un periodo di riposo, come avviene nei paesi mediterranei, in autunno, per certe piante bulbose e rizomatose (per es., la cipolla marina); r. economica (e analogam. r. produttiva), o assol. ripresa, l’incremento dell’attività economica di un settore o di tutto un sistema economico che succede a una fase di ristagno o di depressione; nel linguaggio di borsa, ripresa, rialzo delle quotazioni di un titolo o dei titoli in genere; in motoristica, r. di velocità, e più comunem. ripresa, la capacità di raggiungere o riacquistare un’alta velocità in tempo e percorso limitati, soprattutto con una marcia alta: r. rapida, brillante, lenta, a seconda che l’accelerazione sia elevata o bassa (correntemente: macchina, motore, che ha una buona r., un’ottima r.). Nell’uso com., spec. in senso fig.: essere in r., andare riacquistando vigore, efficienza, capacità di affermazione e forza di espansione (l’economia, il turismo, l’interesse per il cinema, è in r., in forte r., in continua r.); avere capacità di r., di riacquistare vigore, di riprendersi dopo una malattia, una disgrazia, un periodo di crisi. 3. In fotografia, in cinematografia e in televisione, forma più com. di presa (fuorché nella locuz. macchina da presa), come operazione di riprendere, di ritrarre: r. fotografica, r. cinematografica, r. televisiva (per la r. diretta o in diretta, v. diretto, n. 3 m). Con valore concr., scena cinematografica di uno o più quadri: una bella r., una r. suggestiva. 4. Il fatto di dare o avere nuovamente inizio, di ricominciare dopo un’interruzione: r. dei lavori, delle trattative, delle ostilità; r. delle attività, dopo le vacanze, una malattia, ecc.; la r. delle lezioni quest’anno avverrà con qualche giorno di ritardo; r. di pilotaggio, il riaddestramento di un pilota che, per ragioni varie, non abbia svolto attività di volo per un lungo periodo; in partic., il fatto di rappresentare di nuovo spettacoli teatrali, cinematografici, televisivi, già antecedentemente presentati al pubblico: la r. di quel vecchio film ha avuto un grande successo; la r. di un fortunato sceneggiato televisivo. Assai com. la locuz. avv. a più riprese (raro a riprese), in più volte, in diverse volte: se non riesci a fare il lavoro tutto in una volta, puoi farlo a più r.; oppure più volte, ripetutamente: ho tentato a più r. di farglielo intendere, ma non ci sono riuscito. Usi e sign. tecn. specifici: a. In musica e nella poesia destinata originariamente a essere cantata (per es., la ballata, il rispetto, ecc.), ripetizione di una parte della composizione (v. ritornello). In senso più specifico, nella forma musicale della sonata, è la sezione conclusiva, dopo l’esposizione e lo sviluppo, nella quale i due temi principali e le altre parti strutturali vengono ripresi nella tonalità di partenza; è detta anche riesposizione. b. Nelle arti figurative, r. di una pittura (a olio), il rimettervi mano dopo una o più precedenti stesure di colore mediante una particolare tecnica. c. Nel linguaggio sport., in partic. nel calcio e negli sport della palla in genere, comunemente ma impropriamente, la seconda parte di una gara, definita dai regolamenti delle singole discipline secondo tempo oppure secondo periodo di gioco. Nel pugilato, ciascuna frazione di un incontro (in ingl. round), cioè il periodo di tempo durante il quale i due contendenti combattono, intervallato da un minuto di riposo; per i professionisti il numero delle riprese varia da quattro a dodici, con durata di tre minuti ognuna; per i dilettanti sono tre, di tre minuti ciascuna, o cinque di due minuti. Nel baseball, ciascuna delle nove fasi della partita durante la quale le due squadre si alternano in difesa e all’attacco (in ingl. inning): ogni ripresa comprende tre eliminazioni per ciascuna squadra. Nel pattinaggio su ghiaccio, e analogam. in quello a rotelle, il cambiamento di appoggio sull’uno o sull’altro pattino, durante l’esecuzione degli esercizî. Nella scherma, r. di attacco, una seconda azione di offesa che si esegue, subito dopo l’esito negativo della prima, o partendo direttamente dall’affondo o dopo il ritorno in guardia, e che è resa possibile dalla mancata reazione dell’avversario dopo essersi difeso. Nella vogata, il ritorno del remo con la pala di piatto da poppa verso prora, cioè da quando esce fuori dell’acqua fino alla nuova immersione. d. Nelle costruzioni civili, parte di una struttura o di un lavoro eseguita dopo un’altra o in continuazione a un’altra; anche la parte stessa così eseguita; superfici di ripresa, le superfici di contatto di due parti eseguite in tempi diversi. Nella tecnica mineraria, r. di un pozzo, ciascuna delle tratte in cui è suddivisa l’esecuzione dei rivestimenti di un pozzo. e. In metallurgia, difetto di fusione dovuto alla mancata saldatura di due masse di metallo fuso provenienti da direzioni diverse. f. Nelle costruzioni meccaniche, r. di gioco, la correzione del gioco tra due elementi resa necessaria dal logorio delle parti a contatto durante il moto. g. In sartoria, ritocco di una cucitura: questo vestito non cade bene: c’è bisogno di qualche r. alle spalle.