riprovare2
riprovare2 (ant. reprovare) v. tr. [dal lat. tardo reprobare, comp. di re- e probare «approvare»] (io ripròvo, ecc.). – 1. a. Non approvare, ma con senso più energico che disapprovare; quindi, giudicare in modo decisamente negativo, biasimare, condannare moralmente: tutti i presenti riprovarono il suo scatto di rabbia; la pubblica opinione non può che r. simili ipocrisie. Con queste accezioni, in senso proprio e fig., v. anche l’altra variante ant. reprobare. b. ant. Dimostrare falso, confutare: r. un’opinione, una calunnia; parmi di poter necessariamente concludere ... che ... altrettanto sia stato manchevole Tolomeo a non reprovar questo, sì come reprovò l’altro (Galilei); [Beatrice] di bella verità m’avea scoverto, Provando e riprovando, il dolce aspetto (Dante). Di scritti pubblicati, non riconoscerli per proprî, rifiutarli. 2. Nel linguaggio scolastico, non promuovere, bocciare: è stato riprovato agli esami di maturità. ◆ Part. pass. riprovato, anche come agg. e s. m. (f. -a), nel sign. 2: gli alunni riprovati; i riprovati sono numerosi.