risiedere
risièdere v. intr. [lat. *resedere, rifacimento di residēre (che è der. di sedēre «sedere2»)] (io risièdo, ecc.; conserva il dittongo -ie- in tutta la flessione; aus. avere). – Avere la propria dimora fissa o ordinaria in un luogo; nell’uso giur. e amministr., avere la residenza: è impiegato presso una ditta di Milano, ma risiede a Monza; gli impiegati statali hanno l’obbligo di r. nel comune dove esercitano le loro funzioni; abitare, dimorare in un luogo, in quanto si riveste una determinata carica: il presidente della Repubblica risiede a Roma; i papi risiedettero per più di settant’anni in Avignone; il prefetto risiede nel capoluogo della provincia. Per estens., di uffici, organi, enti, istituti, aver sede: la corte di Federico II risiedeva a Palermo; l’Accademia della Crusca risiede a Firenze, nella Villa Medicea di Castello. In usi fig., col soggetto astratto: gran parte della sua prontezza risiede nella memoria; il potere legislativo risiede nelle due Camere; quest’autorità non può r. che presso il legislatore (Beccaria).