risolubile
risolùbile (ant. resolùbile) agg. [der. di risolvere; cfr. lat. tardo resolubĭlis «che si può nuovamente sciogliere»]. – Che si può risolvere: dubbio, problema r.; sciarada facilmente risolubile. In partic.: 1. In diritto privato, contratto r., soggetto a risoluzione (v. risoluzione, n. 1 a). 2. In matematica, problema geometrico r. (o non r.) con la riga e il compasso, problema le cui soluzioni si possono (o, rispettivam., non si possono) ricavare dai dati mediante costruzioni eseguite con il solo uso della riga e del compasso; equazione algebrica r. per radicali, o algebricamente r., equazione le cui radici possono essere tutte ottenute con un numero finito di operazioni razionali e di estrazioni di radice a partire da coefficienti dell’equazione; problemi non r. (o indecidibili), problemi posti in evidenza dallo studio della logica matematica e che in linea di principio non ammettono soluzioni generali (è tale, per es., il problema di trovare un procedimento che permetta di riconoscere, dato un enunciato qualsiasi, se si tratta o no di un teorema).