risparmiare [dal germ. ✻sparanjan, da cui anche sparagnare] (io rispàrmio, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [astenersi dall'usare, dal consumare una cosa, o limitarne l'uso e il consumo, per lo più in vista di future necessità: r. le forze] ≈ conservare, dosare, economizzare, (pop.) sparagnare. ↔ consumare. ↑ (fam.) buttare (o gettare) via, dissipare, sciupare, sperperare, sprecare. b. [evitare di sottoporre a uno sforzo eccessivo un organo di senso, una facoltà fisica e sim.: r. la vista, la voce] ↔ affaticare, sforzare, sfruttare, (fam.) spremere, stancare. c. [non sovraccaricare con uno sforzo o un impegno eccessivo una persona o un animale: non r. i propri operai; smontò di sella per r. il cavallo] ↔ affaticare, sforzare, sfruttare, (pop.) spompare, (fam.) spremere, stancare. d. (econ.) [conservare il denaro in vista di future necessità, anche assol.: r. un po' di soldi; quest'anno devo r.] ≈ accantonare, (fam.) mettere da parte. ↔ spendere. ↑ (fam.) buttare (o gettare) via, dilapidare, dissipare, scialacquare, sciupare, sperperare, sprecare. 2. a. [non voler compiere un'azione che sia inutile, dannosa o dolorosa per sé o per altri: r. un affronto] ≈ evitare. ↔ infliggere. b. [astenersi dal colpire, dal coinvolgere in gravi danni, mali o sciagure: la morte non risparmia nessuno; il terremoto risparmiò soltanto la parte occidentale della regione] ↔ colpire, danneggiare, rovinare. ↑ annientare, distruggere. ■ risparmiarsi v. rifl. [aver riguardo alla propria salute, alle proprie capacità di resistenza: è uno che nel lavoro non si risparmia] ≈ avere cura di sé, riguardarsi. ↔ sacrificarsi. [⍈ EVITARE]