risplendere
risplèndere v. intr. [dal lat. resplendēre, comp. di re- e splendēre «splendere»] (coniug. come splendere; manca il part. pass.). – 1. a. Mandare splendore: la luna risplende nel cielo; Sirio è la stella che risplende di più; E tu onore di pianti, Ettore, avrai ... finché il Sole Risplenderà su le sciagure umane (Foscolo); le maniglie lucidate risplendevano come l’oro. In usi fig.: guarda come le risplende il viso!; i suoi occhi risplendevano come due stelle. b. Essere illuminato di luce forte e vivida: l’orizzonte risplendeva di lampi; le vie risplendono di insegne al neon; Di tante fiamme tutta risplendea L’ottava bolgia (Dante). 2. fig. Possedere in modo elevato una dote fisica o spirituale, distinguersi vivamente per essa: r. di (meno com., per) bellezza, salute; r. di grazia, di bontà, di virtù, di gloria; Risplende più che sol vostra figura (G. Cavalcanti); essendo consuetudine onorare ... coloro i quali per nobiltà, ricchezze, ingegno e liberalità risplendono (Machiavelli). Anche con soggetto astratto: la virtù risplende nelle avversità; la sua poesia risplende di immagini suggestive. ◆ Part. pres. risplendènte, anche come agg., in riferimento a cosa che manda splendore, vivamente luminosa: stelle risplendenti nella notte; monile ornato di gemme risplendenti; e fig.: occhi risplendenti.