risurrezione
risurrezióne (o resurrezióne) s. f. [dal lat. tardo (crist.) resurrectio -onis, der. di resurgĕre «risorgere»]. – 1. Il fatto di risorgere, di ritornare in vita dopo la morte: la credenza nella r. è comune a molte religioni; il miracolo della r. di Lazzaro, operato da Cristo. R. della carne, r. dei morti, formule che nei simboli della fede cristiana esprimono il convincimento secondo cui, alla fine dei tempi, anche i corpi vivranno risuscitati e tutti gli uomini torneranno in vita per un’esistenza interminabile di salvezza o di dannazione: la formula più antica, r. della carne, oppone alla concezione platonica, che rifiuta al corpo l’immortalità, la concezione biblica dell’unità indivisa della persona; la seconda formula, r. dei morti, accentua invece la restituzione alla vita degli uomini caduti nella morte a causa del peccato, concezione in cui l’immortalità del corpo è postulata piuttosto dalla completezza del composto umano; la prima formula allude più esplicitamente alla salvezza della natura nella sua integrità, carne e spirito, la seconda all’aspetto collettivo, sociale, alla «comunione dei santi». La dottrina della risurrezione degli uomini trova nel cristianesimo il suo fondamento e la sua garanzia nella r. di Cristo, il Salvatore che riscatta dal peccato (morte) con la sua incarnazione, passione, morte e risurrezione; con questo sign., il termine è spesso usato assol. (per lo più con l’iniziale maiuscola): la festa, la commemorazione della R.; Pasqua di R.; e in iconografia, con valore concr., opera figurativa che rappresenta la risurrezione di Cristo: una r. di scuola umbra del Trecento, la r. di Rembrandt. 2. fig. Rinascita, riacquisizione di valori e beni spirituali perduti: r. morale di un individuo, r. civile di un popolo. Più raram., in usi enfatici, ricostituzione, ripresa della propria attività: celebrare la r. di una gloriosa accademia.