ritenuta
s. f. [der. di ritenere]. – 1. a. L’azione di ritenere, il fatto di venire ritenuto, nel sign. di contenere o trattenere, soprattutto in alcune locuz. tecn., come diga di r. o di sbarramento, bacino di r., in idraulica (v. diga; bacino); capacità di r. di un terreno, la sua attitudine a trattenere acqua per fenomeni di capillarità o di adesione: aumenta col diminuire della dimensione dei pori; coefficiente di r., il rapporto tra il volume dell’acqua trattenuta da un campione di terreno e il volume di questo; sistemi di r., denominazione ufficiale dei dispositivi di sicurezza (seggiolini di vario tipo, dotati di cinture di sicurezza e ancorati ai sedili anteriori o posteriori) che devono essere montati sulle autovetture per il trasporto di neonati e bambini fino a dieci anni d’età; scatola di r., espressione generica con cui vengono talora indicati dispositivi del tipo della boccola (v. boccola, nel sign. 2 b); valvola di r. (o anche di ritegno, o di non ritorno), dispositivo che nelle tubazioni impedisce il riflusso del fluido trasportato. b. Con valore concr., poco com., ciò che serve a trattenere; in partic., in marina, il cavo (detto più spesso cavo di r., e talora ritegno), per mantenere nella posizione voluta una parte fissa dell’attrezzatura, o anche per guidare a dovere un oggetto pesante mentre viene alzato o ammainato; r. del boma, dispositivo, costituito nella forma più semplice da un piccolo paranco, che collega il boma al piede dell’albero (o a un appiglio in coperta) al fine di evitare che il boma, sollevandosi con vento forte nelle andature portanti, riduca la portanza della vela di randa che vi è inferita e anche, assieme alla scotta, le strambate involontarie (nelle imbarcazioni da diporto, è spesso indicato con il termine ingl. vang, che più propriam. corrisponde all’ital. ostino). 2. Il fatto di ritenere o trattenere, per varie ragioni o scopi, parte di una somma (anche trattenuta) dovuta come stipendio, compenso, o altro emolumento; anche, concr., ciò che si ritiene: fare una r. sul salario, sullo stipendio; r. sugli assegni dei militari, fatta in caso di smarrimento o deterioramento di oggetti in dotazione; r. per la pensione. In partic., nell’uso finanz., amministr. e fiscale: a. R. d’acconto, sistema di riscossione di un’imposta mediante trattenuta operata dal soggetto che effettua un pagamento (per es. dividendo azionario, compenso per prestazioni professionali, ecc.) e che costituisce acconto dell’imposta che sarà definitivamente accertata (v. anche cedolare). b. R. diretta, modo di riscossione diretta da parte del fisco dell’imposta sul reddito effettuata su compensi e altri redditi corrisposti dalle amministrazioni dello stato: è operata, in partic., su stipendî, pensioni, vitalizî e retribuzioni, sui premî e sulle vincite. c. R. alla fonte, modo di riscossione dell’imposta sul reddito (di massima a titolo di acconto, talora a titolo definitivo) effettuata da coloro che corrispondono i compensi, con obbligo di provvedere al versamento diretto: è operata soprattutto sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, e sui redditi di lavoro autonomo erogati da società, enti e persone fisiche che svolgono attività commerciale.