rivelatore
rivelatóre s. m. [dal lat. revelator -oris, der. di revelare «rivelare»]. – 1. (f. -trice) Chi rivela: il Duca non solamente non ricercò la cosa, ma fece il r. miseramente morire (Machiavelli); in senso assol., Dio in quanto soggetto della rivelazione. Come agg., che rivela, che consente di conoscere un segreto o un fatto ignoto: la polizia scoprì un indizio r.; confidenza rivelatrice. 2. Dispositivo, apparecchio, strumento o sostanza mediante i quali si può rivelare un fenomeno oppure si può rendere suscettibile di osservazione o di misurazione una grandezza, un ente, ecc. In partic.: a. In fotografia, soluzione acquosa di un composto chimico riducente (detta anche sviluppo), capace di trasformare granuli di alogenuro d’argento, impressionati dalla luce, in argento metallico, e quindi di rendere visibile l’immagine latente di un’emulsione fotografica. b. In fisica atomica e nucleare, r. di particelle, dispositivo in grado di rivelare il passaggio di determinati tipi di particelle (in questo senso è sinon. di contatore di particelle) e, anche, di identificarne la natura e misurarne le caratteristiche cinematiche (posizione, energia, impulso, ecc.): r. di fotoni, di elettroni, di neutroni, ecc. (per il r., o contatore, a scintillazione, v. scintillazione, n. 3 b); negli esperimenti alle macchine acceleratrici, il termine indica l’intero apparato sperimentale, in quanto distinto dall’acceleratore stesso: un rivelatore per anelli di accumulazione. c. In radiotecnica e in elettronica, dispositivo o apparecchio atto a segnalare, acusticamente o con altri mezzi, la presenza di radioonde di determinata frequenza; in questo sign. generico il termine è sinon. di radioricevitore, ma con sign. più specifico indica lo stadio di un radioricevitore o, genericamente, di un ricevitore di segnali modulati, in cui si effettua la demodulazione del segnale ricevuto, in cui cioè si ricava da questo il segnale modulante: r. per segnali modulati di frequenza, di ampiezza, a impulsi. Per il r. a falla di griglia, v. falla2. d. In marina, rivelatori di acqua in sentina, apparecchiature automatiche installate a bordo di navi per segnalare la presenza di acqua nelle sentine dei varî compartimenti stagni; sono costituiti da una coppia di elettrodi sfalsati in altezza: quando l’acqua raggiunge un livello prefissato chiude tra i due il circuito elettrico, provocando l’accensione di una lampada spia che individua il compartimento allagato, e azionando un segnale d’allarme sistemato come il precedente nel locale di guardia. e. R. di gas, speciale analizzatore di gas usato per scoprire fughe di gas, per es. dall’involucro di un pallone aerostatico. Altro tipo di r. di gas è quello atto a svelare la presenza di determinati gas, per es. il monossido di carbonio, che può essere rivelato dall’annerimento che provoca reagendo con un sale di palladio. f. R. d’incendio, lo stesso che avvisatore (v.) d’incendio. g. R. (o ricercatore) di mine, strumento elettromagnetico usato per rivelare la presenza di mine interrate nel suolo, più noto col nome di cercamine (v.). h. R. di radioattività, dispositivo atto a rivelare la presenza di sostanze radioattive (per es. il contatore Geiger). i. R. sismico, lo stesso che geofono. l. R. di traffico stradale, dispositivo di vario tipo (a funzionamento elettromagnetico, ultrasonoro, ecc.) usato per rivelare veicoli in transito su una sede stradale (e quindi per fornire i necessarî dati a impianti semaforici automatizzati), per contare i veicoli in transito, ecc. TAV.