rivendicare
v. tr. [comp. di ri- e vendicare; nel sign. giur. è tratto da rivendicazione] (io rivéndico, tu rivéndichi, ecc.). – 1. Come intr. pron., rivendicarsi, vendicarsi di nuovo: dopo essersi vendicato sul suo nemico, si rivendicò sui parenti di lui; o anche opporre vendetta a vendetta: se lui si vendica, io poi mi rivendico. 2. a. In diritto civile, richiedere la restituzione di cosa propria sulla quale altri esercita illegittimamente la proprietà (v. rivendicazione): r. un bene, una casa. b. estens. Affermare ed esigere il riconoscimento di diritti economici o ideali e di meriti ingiustamente negati o tolti: r. un più giusto compenso, un aumento salariale, la libertà di sciopero; r. il diritto di parlare liberamente, la propria fama offesa; un napoletano quando rivendica la sua genuina e autentica origine partenopea dice di sé che è verace (Raffaele La Capria); nell’interesse di altri: r. a uno scrittore la paternità di un’opera, a uno scienziato la priorità di una scoperta (o più brevemente un’opera, una scoperta); r. la memoria, la gloria di un eroe, di un uomo politico dimenticato; in usi letter., r. la libertà di un popolo, e, più com., r. un popolo in (o a) libertà, fargli ricuperare la libertà politica. c. fig. Attribuire a sé, assumersi la responsabilità di un atto, soprattutto terroristico: l’attentato al treno (o il sabotaggio della centrale telefonica, o il rapimento del capo della polizia) è stato rivendicato con una telefonata anonima da un sedicente «gruppo armato rivoluzionario».