rivivere
rivìvere v. intr. [dal lat. tardo revivĕre, comp. di re- e vivĕre] (coniug. come vivere; aus. essere). – 1. Vivere di nuovo, tornare in vita: vorrei r. fra cento anni; in senso religioso, della vita dell’aldilà: dopo la morte del corpo, rivivremo in Cielo, in Dio. In usi estens.: far r. un’istituzione, una tradizione popolare. 2. fig. a. Tornare a vivere idealmente, soprattutto nel ricordo: il padre riviveva nella memoria, nell’affettuoso pensiero dei figli; con riferimento a persona che nell’aspetto, nel carattere, nei modi, ne ricorda vivamente una morta: gli sembrava di veder r. nella figlia la moglie da giovane. b. Riaversi, riprendere le forze del corpo o dello spirito: col riposo e la tranquillità si sentiva rivivere. c. Rifiorire, tornare a esserci, a esistere: Sorgon così tue dive Membra dall’egro talamo, E in te beltà rivive (Foscolo); Pur sento in me rivivere Gl’inganni (Leopardi); della civiltà, delle arti, ecc., rifiorire dopo una grave crisi o decadenza: il culto dei classici cominciò a r. nell’umanesimo. 3. Con uso trans., tornare a vivere un’esperienza passata, cioè provarla di nuovo, rinnovarla, nella realtà o nel ricordo: rivissero insieme giorni sereni; in quell’attimo gli sembrò di r. tutta la vita trascorsa; riviveva nel ricordo quei momenti felici.