rivolta
rivòlta s. f. [der. di rivoltare]. – 1. a. ant. o poet. L’azione, il fatto di rivoltare o di rivoltarsi dall’altra parte: ad una Rivolta d’occhi (Petrarca). b. L’elemento, il tratto rivoltato, rovesciato o piegato: la r., le r. (ma più com. rovescia) delle maniche di un indumento, dei guanti, degli stivali; portava un abito rosso di nobil tintura, con r. turchine (Ed. Calandra). In usi ant. o letter., curva o svolta a gomito di strade, corsi d’acqua, ecc.: [torrente] che ’n se stesso volubil si raggira Con mille rapidissime r. (T. Tasso); gorgo, vortice: è l’Adige ... pericolosissimo, massimamente vicino ai ponti per le r. e golfi che fa (Bandello). 2. L’azione e il fatto di rivoltarsi contro l’ordine e il potere costituito (è più che sommossa, ma indica azione più improvvisa e meno estesa e organizzata rispetto a rivoluzione): dopo qualche giorno scoppiò una r.; reprimere, domare la r.; spegnere, soff0care nel sangue una r.; r. popolare o di popolo, r. militare, r. di contadini; r. carceraria; città, paese, popolo, esercito in rivolta. In partic.: a. Nel diritto penale militare di pace, reato commesso da un gruppo di quattro o più militari che, mentre sono in servizio armato, rifiutano o omettono di obbedire a un ordine di un superiore, oppure prendono arbitrariamente le armi o si abbandonano a eccessi e violenze non eseguendo l’ordine di desistere intimato da un loro superiore: condannare a 10 anni di reclusione i promotori e gli organizzatori di una rivolta. b. Nel codice della navigazione italiano, la forma più grave di ammutinamento, che si configura quando più di un terzo delle persone imbarcate su una nave mercantile, equipaggio e passeggeri, tumultua contro il capitano e non ne esegue l’intimazione, ripetuta tre volte, di sciogliersi, o trascende ad atti di violenza. ◆ Dim. rivoltina, solo nel sign. 1 b, di indumenti e oggetti di vestiario.