rivoltare
v. tr. [comp. di ri- e voltare] (io rivòlto, ecc.). – 1. Voltare di nuovo, continuare a voltare: voltava e rivoltava le pagine del libro. 2. a. Voltare dalla parte opposta: giunto al fiume rivoltò il cavallo e tornò indietro; quando si sentì chiamare, rivoltò il viso verso di me; nel rifl., voltare il viso, la testa o la persona, dalla parte opposta: uscì senza nemmeno salutare o rivoltarsi; per non vederlo, si rivoltò fingendo di guardare una vetrina; si voltava e rivoltava nel letto senza poter prendere sonno. Riferito a cose, soprattutto piatte, a due facce: rivoltò la lettera per vedere se c’era l’indirizzo del mittente; r. una carta da gioco, una scatola, un piatto, una moneta; r. i materassi, quando si rifà il letto; r. la bistecca, la braciola, il pollo, voltarli dalla parte che non è ancora cotta, affinché anche questa si cuocia; r. la frittata, anche in senso fig. (v. frittata, n. 2); r. la stoffa di un abito, r. una giacca, un cappotto, mettere al diritto, cioè esternamente, quello che prima era al rovescio, cioè all’interno (e che quindi si è conservato meglio); r. un fiasco, una bottiglia, ecc., rovesciarli, metterli con l’imboccatura all’ingiù. b. fig., raro. Mutare profondamente: Veniamo a voi per rivoltarvi in gaudio ... la mestizia (Ariosto); e come intr. pron.: la situazione si è rivoltata. Con altro senso fig., ant., dirigere altrove, e quindi rigettare, ributtare, in frasi come r. la (propria) colpa, la responsabilità su qualcuno o addosso a qualcuno. 3. a. Voltare più volte, da ogni parte, agitando, rimescolando: r. l’insalata, i maccheroni, e sim., dopo averli conditi, affinché il condimento si sparga in modo uniforme; r. il fieno, il grano, affinché prendano aria o si asciughino; r. la terra, le zolle, con l’aratro, con la zappa. b. fig. Sconvolgere, nell’espressione r. o far r. lo stomaco, dare un forte senso di nausea, di disgusto: questa brodaglia, o questa medicina oleosa, mi rivolta lo stomaco; e in senso morale: mi rivolta lo stomaco, quell’individuo untuoso e strisciante; usato assol.: tanta ipocrisia mi rivolta; o con la particella pron.: solo a sentire l’odore di quel pesce andato a male, o solo a sentire parlare quell’ipocrita, mi si rivolta lo stomaco. 4. Indurre, incitare a ribellarsi, a opporsi o a comportarsi ostilmente. Raro con uso trans. e in sign. generici: è una vipera, ha rivoltato il marito contro i genitori; tentare di r. il popolo contro il governo; è invece com. con uso intr. nell’espressione causativa far rivoltare: gruppi di provocatori cercavano di far r. la popolazione, l’equipaggio, la guarnigione militare; e soprattutto nell’intr. pron. rivoltarsi, ribellarsi, opporsi e insorgere con le armi o in forme comunque violente contro autorità e poteri costituiti o ufficiali: la popolazione, o la città, si è rivoltata contro le forze di occupazione; le masse contadine, o le campagne, si rivoltarono contro i feudatarî; il presidio, o un gruppo di militari o di marinai, ha tentato di rivoltarsi contro il comandante (v. anche rivolta, n. 2). Con riferimento a comportamenti individuali, reagire in modo violento e aggressivo contro una persona cui si dovrebbe rispetto o soggezione: ha un caratteraccio quel ragazzo, è capace di rivoltarsi anche contro la madre, o più raram. alla madre; assol.: il padre ha minacciato di schiaffeggiarlo, e lui s’è rivoltato come una belva; e riferito ad animali domestici: è difficile che un cane si rivolti contro il (o al) padrone. 5. In musica, portare note e accordi allo stato di rivolto (v. rivolto2). ◆ Part. pres. rivoltante, anche come agg., ripugnante: spettacolo, vista, comportamento, vigliaccheria, crudeltà rivoltante. ◆ Part. pass. rivoltato, anche come agg., solo di abiti: giacca, sottana rivoltata. In araldica, attributo delle figure che guardano o sono volte alla sinistra dello scudo (un crescente rivoltato è la mezzaluna che ha a sinistra i corni e a destra il dorso) e dell’elmo, sovrastante lo scudo, volto a sinistra.