rocca
ròcca s. f. [lat. *rocca: v. roccia]. – 1. ant. Roccia: Al piè al piè de la stagliata r. (Dante). In questa accezione il termine è vivo solo nelle locuz. allume di rocca, solfato doppio di alluminio e potassio (v. allume, n. 1), e cristallo di rocca, varietà di quarzo purissimo, incolore e trasparente, detto anche cristallo di monte (v. cristallo, n. 3). 2. a. Nell’uso moderno, fortezza costruita in luogo elevato, o anche la zona più alta, fortificata o protetta naturalmente da ripide pareti, di centri abitati di antica fondazione; in senso stretto, opera fortificata propria dell’architettura militare del Rinascimento, in genere più massiccia e meno sviluppata in altezza del castello medievale, destinata a dimora di un principe o signore, oppure a residenza di una guarnigione: una r. posta su un monte; costruire, assaltare, difendere la r.; chiudersi nella r.; r. ben munita; r. forte (v. roccaforte). Il termine costituisce il primo elemento di molti toponimi, indicanti per lo più centri urbani sorti intorno a luoghi fortificati o comunque collocati in luogo alto e munito: Rocca d’Arce, R. di Cave, R. di Papa, ecc. b. fig., letter. In alcune locuz., per indicare saldezza, fermezza morale: saldo, forte come una r.; Sicura, quasi rocca in alto monte (Dante); anticam., fare r. del cuore, armarsi di fortezza, di coraggio. 3. Nell’alpinismo, cima isolata con pareti nude e rocciose, quasi verticali, sulla cui vetta è una breve spianata; a formazioni analoghe si dà anche il nome di castello, quando la spianata in vetta sia più estesa. 4. In anatomia umana, r. petrosa, la più complessa e interna delle tre porzioni in cui viene suddiviso l’osso temporale, attraversata da numerosi canalicoli e fori (foro acustico esterno, foro acustico interno, ecc.), a forma di piramide quadrata con apice tronco diretto verso l’interno; in anatomia comparata, corrisponde all’osso petroso (o periotico) del cranio dei mammiferi. 5. ant. R. del camino, la parte superiore da cui il fumo si libera nell’aria. ◆ Dim. rocchétta.