rogare
v. tr. [dal lat. rogare «chiedere, pregare», poi «proporre una legge»] (io rògo, tu ròghi, ecc.). – 1. Nell’antico diritto romano, proporre una legge al popolo riunito in comizio (la proposta veniva fatta dal magistrato in forma di domanda: v. rogazione): la legge Ebuzia fu rogata tra il 146 e il 126 a. C. 2. Nel linguaggio giur. e amministr. medievale e moderno, stipulare un contratto, stendere un documento, un atto pubblico o privato, riferito come soggetto a un notaio o ad altro funzionario investito di questa funzione. ◆ Part. pres. rogante, con valore di agg. e di sost., la persona a richiesta della quale il rogatario scrive il documento e l’autentica (v. anche rogatore).