rompicollo
rompicòllo s. m. [comp. di rompere e collo1]. – 1. (anche f.) Persona che non si fa scrupolo di rovinarsi moralmente o economicamente, o di far grave danno ad altri: non frequentare quel r.; ha fatto lega con altri rompicolli come lui. Talora con sign. più tenue, di persona, spec. giovane e impulsiva, scapestrata, che si butta allo sbaraglio: il nipote è un r., ma non è cattivo (in questo senso, più com. scavezzacollo). 2. a. Luogo dove ci si può rompere il collo, quindi pericoloso: c’è un sentiero che costeggia il monte, ma è un rompicollo. b. fig. Faccenda molto rischiosa: certe speculazioni sono veri rompicolli per chi non è pratico. 3. Locuz. avv. a r., a rotta di collo, a precipizio: correre, fuggire a rompicollo; anche di animali (per es., cavalli), e di vetture: dal tram, che correva sferragliando a rompicollo ..., sentivamo il treno fischiare ripetutamente (Bassani).