rondo
rondò s. m. [dal fr. rondeau, che è il lat. *retundellus, dim. di rotundus «rotondo»]. – 1. In musica, composizione e forma compositiva strumentale e anche vocale caratterizzata dal periodico ritorno di un’idea principale, in sé conclusa, o anche di uno o più periodi secondarî, lungo l’intero svolgimento della composizione; benché stilemi proprî del rondò siano già presenti in canzoni, frottole e balletti dell’ultimo medioevo e del Rinascimento, il rondò moderno si fissa come spirito e forma e si afferma nel Settecento continuandosi nell’Ottocento e nel Novecento: i r. di Mozart, di Beethoven, come finale di composizioni varie; il «R. fantastico» di R. Pick Mangiagalli, il «R. veneziano» di I. Pizzetti. Uno schema proprio presenta il rondò-sonata, in cui l’idea principale o refrain (R) si combina con le 3 parti della sonata (A = esposizione, B = sviluppo, A1 = ripresa) nella sequenza RARBRA1R. 2. Sinon. di rotonda, come termine urbanistico ed edilizio per indicare sistemazioni e strutture a pianta circolare: il R. di Bacco, nel giardino di Palazzo Pitti a Firenze; dopo il r. di Monza, imboccata la superstrada per Inverigo ... (Buzzati).