rosa
ròṡa s. f. [dal lat. rŏsa]. – 1. Nome delle varie specie di piante del genere Rosa, della famiglia rosacee, diffuse nell’emisfero boreale; sono arbusti nani, cespugliosi e anche rampicanti con aculei (comunem. chiamati spine); hanno foglie in prevalenza caduche, pennate, con stipole concresciute con il picciòlo; i fiori, grandi e di vario colore, sono riuniti in infiorescenze racemose, spesso a corimbo o solitarî; il calice è pentamero e la corolla è formata da cinque petali nelle specie selvatiche e da un numero più o meno grande nelle rose coltivate; a maturità il ricettacolo diventa carnoso e forma un falso frutto contenente achenî con pericarpo legnoso. Dalle specie spontanee (più di 200 quelle conosciute) sono stati ottenuti innumerevoli cultivar da fiore reciso o da giardino, utilizzando, tra le specie europee originarie dell’area mediterranea, Rosa gallica, R. damascena, R. canina e, tra quelle asiatiche, R. chinensis, R. gigantea, R. moscata e R. multiflora. Le specie spontanee in Italia sono una venticinquina; tra esse: Rosa canina, la specie più comune, che vive nelle boscaglie, nei cespuglieti e nelle siepi, ha petali candidi con lobi rosei, frutto rosso piriforme e aculei rossi arcuati; R. pendulina, arbusto spesso prostrato con scarsi aculei, fiori isolati a petali rosei o porporini e frutti pendenti; R. gallica, con fiori a petali rosei o roseo-porporini, che vive nei boschi cedui e nei prati aridi; R. rubiginosa, comune nei cespuglieti delle Alpi e rara sull’Appennino. La classificazione commerciale delle rose, piante ornamentali di antico e diffuso impiego, può essere fatta in base al colore del fiore che varia da bianco, giallo, rosa fino a violetto, oppure con riferimento all’aspetto della pianta, che può essere nana, a cespuglio oppure rampicante. 2. a. Nell’uso com., il fiore della pianta di rosa nelle sue varie specie, soprattutto di quelle coltivate per ornamento (e a questo sign. si connettono anche le varie accezioni derivate definite ai numeri seguenti): una pianta di rose; un mazzo di r. rosse; la stagione delle r., il mese di maggio; pasqua di rose (pasqua rosa o pasquarosa), nome pop. della Pentecoste; R. fresca aulentissima Ch’appari in ver la state (Cielo d’Alcamo); candida la vesta Ma pur di rose e fior dipinta e d’erba (Poliziano); La verginella è simile alla rosa ... (Ariosto). In alcune espressioni dell’uso com., con riferimento alla bellezza e freschezza del fiore: è un bocciolo di r., di giovinetta tutta grazia e salute; aveva Pericone un fratello ... bello e fresco come una r. (Boccaccio); con riferimento a una vita raffinata e piacevole, di cui le rose possono essere ornamento: essere, trovarsi in un letto di rose, in condizioni invidiabili; credeva che fossero tutte r. e fiori, di chi si faceva illusioni intorno a qualche cosa; e così, per disilludere qualcuno: non sono, o non saranno, tutte r., vedrai; che non credeste che nella guerra sia tutto rose (Manzoni); se son r. fioriranno, di promesse o speranze che non si sa ancora in qual misura saranno mantenute (e si aggiunge talvolta: se sono spine pungeranno); non c’è r. senza spine, prov., non c’è gioia che non porti con sé qualche male, o qualche molestia; cogliete le r. e lasciate le spine stare (Boccaccio); cfr. anche i versi di un noto canto popolare toscano Colgo la rosa e lascio star la foglia, Ho tanta voglia di far l’amor con te, che si ripetono alla fine di ogni stornello e si concludono con il distico Cogli la rosa e lascia star la foglia, Vieni con me, andiamo a far l’amor. b. Con riferimento al profumo, e a prodotti varî di profumeria, liquoreria, cosmetica e medicina ricavati dai fiori e dal legno di alcune piante di rosa: profumo di rosa; acqua di rose, prodotto che si ottiene dalla distillazione dei petali di rosa in presenza di abbondante acqua, o mescolando poche gocce di essenza di rosa a un notevole volume d’acqua, usato in liquoreria, in cosmetica e per uso oftalmico (com. nell’uso la locuz. all’acqua di rose, di cose attenuate, prive di forza e della necessaria efficacia); olio essenziale di rosa, essenza di colore giallo verde e di odore fragrante, che si ottiene da diverse varietà di rose (spec. della Rosa damascena) per estrazione con solventi o per distillazione con acqua o in corrente di vapore, ed è essenzialmente costituito da geraniolo accompagnato da linalolo, eugenolo, neroli, ecc.; olio essenziale di legno di rosa, essenza che si ottiene dalle radici e dal legno di rosa delle Canarie, liquido giallo di odore gradevole costituito prevalentemente da terpeni e da sesquiterpeni; talora si dà questo nome a miscele di essenze diverse (di sandalo, di legno di cedro, di geranio). c. Con usi e sign. partic., nel linguaggio della Chiesa cattolica: Rosa mistica, attributo di Maria Vergine nelle litanie lauretane; rosa d’oro, dono simbolico inviato dal papa a sovrani, a città e santuarî. 3. In funzione appositiva, come agg. invar., colore rosa, tinte rosa, colore carnicino intermedio tra il bianco e il rosso, caratteristico dei fiori della rosa canina e di alcune rose coltivate: una camicetta rosa, un nastro rosa, nuvole rosa, tendaggi rosa; come s. m. invar., colore rosa: un rosa pallido, tenero, carico; r. shocking (v. shocking); una gonna in rosa antico; il rosa le sta molto bene, le dona; le nuvole, al tramonto, si tingevano di rosa. In partic.: a. Nello sport, maglia r., la maglia che indossa il primo assoluto in classifica nel giro ciclistico d’Italia, e il corridore stesso: detenere, essere la maglia rosa. b. Legni r. (o di r.), quelli forniti dal fusto, dai rami e talora dalle radici di varie piante, i quali per il colore o l’odore ricordano la tinta o il profumo delle rose; i principali legni rosa sono: il legno rosa brasiliano o di Baía, fornito da un albero del genere fisocalimma; il legno rosa delle Canarie o legno rodio, fornito da due specie del genere convolvolo, molto duro e pesante, venato di rossiccio; il legno rosa della Martinica (detto anche legno di Rodi), bruno con zone scure, fornito da un albero (Cordia gerascanthus) dell’America tropicale. È anche nome di certi palissandri che forniscono legno pregiato per mobili di lusso. c. Mela r., varietà pregiata di mele da tavola; anche nome ital. di un arbusto originario dell’India (lat. scient. Eugenia jambos) e dei suoi frutti, simili a nespole, dalla polpa gradevolmente profumata di rosa (v. melarosa, che è la forma grafica più comune). d. fig. Atteggiamento, carattere improntato a ottimismo, per lo più eccessivo, a serenità interiore: vedere tutto rosa; dipingere la vita in rosa. Con sign. in parte diverso, letteratura, cinema rosa e giallo-rosa e più spesso un romanzo, un film, un telefilm rosa e giallo-rosa (o, assol., un giallo-rosa), genere e lavoro letterario, cinematografico o televisivo, caratterizzato da una tematica d’amore, di tono sentimentale e comunque leggero, e, rispettivamente, da tematiche poliziesche e insieme sentimentali, sempre con tono leggero, non drammatico. 4. estens. a. Nome dato nell’uso com., per lo più seguito da varie determinazioni, a piante e fiori di genere diverso, che per la simmetria raggiata o per altre caratteristiche dei fiori ricordano la rosa: r. delle Alpi, r. di Gerico, r. di Natale. b. Rosa di mare, nome com. dell’attinia. 5. fig., pop. Segno rosso rotondeggiante lasciato sulla pelle dalla puntura di alcuni insetti o da affezioni e manifestazioni cutanee varie; male della r., nome pop. della pellagra. 6. fig. Elemento, oggetto o complesso di elementi e di oggetti, che per la sua formazione e distribuzione ha aspetto simile a un fiore di rosa, e ne ricorda soprattutto la disposizione a simmetria raggiata dei petali e le linee di contorno. In partic.: a. In architettura, termine con cui si indicano diversi elementi decorativi, e anche finestre (v. rosone, n. 1 b), le cui forme richiamano quella del fiore omonimo. b. Apertura circolare praticata al centro della tavola armonica negli strumenti a corda pizzicati (liuto, chitarra, mandolino, ecc.) per ottenere maggiore risonanza; negli strumenti di qualità, soprattutto in quelli antichi, è circondata da ricche ornamentazioni. c. In botanica, r. legnosa o r. di Malta, nome del tumore legnoso, spesso con lobi disposti a stella, provocato su alberi da specie di Phoradendron, piante parassite della famiglia lorantacee (v. foradendro). d. In geografia fisica, rose dei ghiacciai, aggregati di cristalli di ghiaccio, con aspetto radiale come i petali di una rosa. e. In geometria, nome di una particolare curva piana (v. rodonea). f. In gioielleria, lo stesso che rosetta (nel sign. 9). g. In mineralogia, r. di ferro, aggregato elicoidale di cristalli lamellari d’ematite; r. del deserto, aggregato di cristalli lenticolari di gesso disposti in modo da ricordare i petali di una rosa, frequenti nel Sahara e in altri deserti. h. Nella navigazione, r. della bussola, il cerchio indicatore dei rombi della bussola, collegato alla sua parte mobile (ago, giroscopio, ecc.): è diviso in 360° a partire dal nord, e procede nel senso delle lancette dell’orologio – cioè 0° contrassegna il nord, 90° l’est, 180° il sud, 270° l’ovest –, in modo che vi si legga direttamente la direzione della prua (rotta bussola). Rosa di lettura, apparato complementare per la lettura di speciali strumenti di controllo della direzione di rotta di navi e imbarcazioni (v. girobussola) e di aeromobili (v. girodirezionale). R. dei venti, la disposizione figurativa, entro un cerchio, del sistema dei venti. R. del pilota, cerchio analogo al precedente, usato a bordo prima dell’introduzione della bussola, che veniva orientato con il levante, al sorgere del sole, e, tenuto in tale posizione per tutta la giornata, serviva a dare un’idea approssimativa della rotta tenuta dalla nave. i. Nella tecnica fotografica e cinematografica, r. dei colori, cerchio diviso in dieci settori in cui i colori sono ripartiti secondo l’ordine dello spettro solare (con in più i colori porpora e magenta non compresi nello spettro), usato per la determinazione di alcune operazioni di stampa di pellicole a colori. l. In balistica, rosa di tiro o di dispersione, l’insieme delle tracce sul piano orizzontale di tutte le traiettorie dei proietti sparati dalla stessa bocca da fuoco, con gli stessi parametri (angolo di elevazione, velocità iniziale e condizioni del momento); rosa di tiro o più tecn. del getto, l’analoga distribuzione sul terreno delle bombe sganciate da uno stesso aereo. Nel tiro con fucili da caccia, rosa dei pallini, sinon. di rosata. m. In zoologia, la base circolare, cornea, delle corna del cervo. n. Gruppo più o meno ristretto di persone prescelte in base a una prima selezione, come più qualificate e meritevoli, tra tutte quelle che vengono prese in esame (per premî, concorsi, gare, incarichi, ecc.), all’interno del quale viene poi operata la scelta definitiva: la commissione giudicatrice ha selezionato una prima r. dei candidati (al premio letterario, al concorso musicale, ecc., o anche delle opere, delle musiche, delle canzoni concorrenti); la r. dei possibili ministri del nuovo governo è ancora molto ampia, o la r. per la presidenza del consiglio è ristretta a tre nomi; la r. dei giocatori della nazionale è quasi ultimata. 7. Nome region. di un taglio di carne bovina, la fesa interna, chiamata altrove, con denominazione più com. anche nell’uso nazionale, rosetta e noce (e a Roma tracoscio). ◆ Dim. roṡèlla, non com. (v. anche l’anglicismo rosella), col dim. roṡellina, e, con varie accezioni proprie, roṡétta (v.), col dim. roṡettina.