rosone
roṡóne s. m. [propr., accr. di ròsa]. – 1. In architettura: a. Motivo decorativo, risultante dalla composizione simmetrica, intorno a un centro o a un sistema di assi radiali, di elementi derivati dalla flora e variamente stilizzati. Assumono carattere geometrico nelle decorazioni dell’Oriente antico e dell’Egitto; hanno invece carattere naturalistico, floreale, nell’architettura greca. Il rosone classico è ripreso nell’architettura del Rinascimento, per la decorazione di volte a cassettoni, di portali, ecc. b. Termine usato, insieme con quello di rosa, per indicare, tra i varî tipi di finestra circolare, quello che, per le notevoli dimensioni, la posizione dominante e la ricchezza delle forme decorative (in genere a disposizione stellare o radiale con lobi e trafori), assume particolare importanza nella composizione di un prospetto, soprattutto nella facciata delle chiese medievali romaniche e gotiche. 2. In tipografia, piccolo fregio o ornamento usato come riempitivo di spazî bianchi o, in un testo, per dividere paragrafi privi di titolo; in legatoria, decorazione isolata impressa con un ferro sulla copertina. 3. Nome tosc. della pianta Alcea rosea, detta comunem. malvone.