rosso
rósso agg. e s. m. [lat. rŭssus]. – 1. Uno dei colori dello spettro della luce visibile, precisamente quello corrispondente alla regione di lunghezze d’onda maggiori, approssimativamente comprese tra 800 e 640 nm; è anche uno dei tre colori primarî (insieme con il verde e il blu), dalla cui composizione (o sintesi) additiva vengono ottenuti (per es., nella televisione a colori) i colori restanti. Usi come agg.: a. Di colore rosso: il cinabro è r.; inchiostro r.; una matita r. e blu; una cravatta r.; vino r. (e, secondo le gradazioni e sfumature: r. chiaro o intenso, r. rubino, r. granato); semaforo r., come segnale stradale e ferroviario d’arresto (e assol., come s. m.: férmati, c’è il r.; è passato con il r. e il vigile gli ha fatto contravvenzione); r. come il fuoco, come la brace, come la fiamma. In partic., i globuli r. del sangue, detti anche, con termini più specifici della medicina, eritrociti o emazie (e cellule della serie rossa, più in generale, gli elementi cellulari appartenenti allo stipite eritrocitario). b. Incandescente, arroventato dal fuoco: il foco etterno Ch’entro l’affoca le dimostra rosse (Dante), delle torri della città di Dite. Il termine, in questo senso, è d’uso com. solo nell’espressione portare al calore r., cioè a temperatura sufficiente perché si abbia emissione di radiazione luminosa rossa. c. Di persona, con riferimento al colorito della pelle: popolazioni, razze di pelle r. (v. pellerossa); essere bianco e r., di chi è colorito in volto per buona salute; diventar r., arrossire per un moto di rabbia, per commozione, per vergogna, ecc.; avere il naso r. (nell’uso pop. r. come un peperone, come un pomodoro), per natura, per freddo, per il troppo bere; avere gli occhi r., per il pianto, per la commozione, o per una congiuntivite, ecc.; con riferimento al colore dei capelli, della barba o dei baffi: avere i capelli r., una lunga barba r., dei mustacchi r., di color biondo tendente al rosso, fulvi; r. di pelo (talvolta sostantivato un rosso, una rossa); Questi di r. pel Foscolo è detto (V. Monti). Di animali, con riferimento al colore della pelle, del pelo o delle piume: rane dal dorso r., pesci r., formiche r., volpe r., pernice rossa. 2. Come agg., in locuz. particolari: a. Bandiera r., la bandiera dei partiti e dei movimenti comunisti e socialisti (v. bandiera). b. Camicia r., la camicia indossata da Garibaldi e dalle sue formazioni, e quindi dalle formazioni volontarie garibaldine moderne; per estens., una camicia r., le camicie r., un garibaldino, i garibaldini. Per giubba r., v. giubba2, n. 2 a. c. Croce r. (v.). d. In medicina, febbre r., sinon. di dengue. e. In veterinaria, mal r. dei suini, sinon. di mal rossino (v. rossino). f. Nel linguaggio contabile, numero r., numero che, nei bilanci e in altri documenti di contabilità, viene scritto in rosso per indicare elementi passivi; sostantivato al masch., nella locuz. in rosso: andare in rosso, chiudere (un bilancio, una gestione, ecc.) in rosso, andare, chiudere in passivo; conto (corrente) in rosso, nel linguaggio bancario, in passivo, scoperto. g. Legno r., denominazione di legni di colore rosso (legno r. di California, fornito dalle sequoie) o dai quali si estrae una tinta rossa (quasi tutti provenienti da leguminose del genere Caesalpinia dell’America Centro-Merid., e denominati dalla zona di provenienza legno del Brasile, legno di Pernambuco, ecc.). h. Neve r., fenomeno dovuto alla presenza, nello strato superficiale della neve, di alghe unicellulari contenenti pigmenti rossi, che si osserva nelle regioni polari e sugli alti monti. i. Cinema, film a luce r., o a luci r., v. luce, n. 3. Telefono r., v. telefono. l. Nel linguaggio giornalistico, filo r., il legame che unisce fatti di cronaca, talvolta senza apparenti connessioni tra loro: un filo r. unisce gli episodî di questa intricata vicenda; telefono r., e linea r. o anche filo r., la linea telefonica diretta e personale tra capi di grandi stati per comunicazioni di notevole gravità e urgenza. 3. s. m. a. Colore rosso: lo strazio e ’l grande scempio Che fece l’Arbia colorata in rosso (Dante); il r. del tramonto (e assol., nel prov. rosso di sera buon tempo si spera, un tramonto rosseggiante fa sperare buon tempo per l’indomani); spostamento verso il r., in astrofisica, traduz. ital. dell’ingl. red shift (v.); un vestito di un bel r.; sul pallore del volto spiccava il r. delle labbra; il r. e il nero, i due colori e giochi della roulette (puntare sul r., il r. vince o perde); un r. pallido, acceso, scuro, fiammante; secondo le varie sfumature: r. bandiera, r. magenta (v. magenta), r. papavero, r. pompeiano (v. pompeiano1), r. vinato. b. Sostanza rossa: il r. d’uovo, il tuorlo; ogni materia, vegetale o minerale, che serve a colorare, a tingere, a dipingere in rosso. In chimica, nome di numerose sostanze, naturali o artificiali, organiche o inorganiche, usate come pigmenti o come coloranti nella tintura di fibre tessili; in partic., di composti azoderivati quali, per es., il r. d’antracene, il r. cocciniglia, usati per tingere la lana, il r. Congo, il r. di metile, utilizzati come indicatori. Rosso d’alcanna, altro nome dell’alcannina; r. di cromo (o di Persia), cromato basico di piombo, usato come pigmento; r. d’indaco, altro nome della indirubina; r. d’Inghilterra (o di Berlino, o di Napoli, di Parigi, di Prussia, di Venezia), sesquiossido di ferro in polvere impalpabile, usato nella politura del vetro, dei metalli, ecc., addizionato di sostanze diverse (gesso, creta, solfato di bario) che ne variano il tono del colore e lo rendono adatto ai diversi impieghi; r. di Marte, miscela di sesquiossido di ferro e di argilla, calcinata; r. di Saturno, varietà di minio ottenuta calcinando il carbonato di piombo; r. turco (o r. di alizarina), nome generico di varietà commerciali di alizarina, usate per tingere il cotone. c. Nome di alcune varietà di marmi: r. ammonitico, calcare compatto liassico, colorato in rosso, ricco di ammoniti, che si trova nelle Prealpi e negli Appennini, adoperato come pietra da decorazione (anche denominato r. lombardo o inferiore); r. di Arzo, calcare compatto liassico, screziato o brecciato, di colore rosso, contenente gambi di crinoidi e gusci di brachiopodi, che si cava ad Arzo (Canton Ticino); r. di Asiago, calcare giurese, di colore rosso più o meno intenso, che si cava ad Asiago; r. di Àvane, calcare liassico rosso, venato di bianco, che si estrae ad Àvane (comune di Vecchiano, Pisa); r. di Levanto e r. di Polcevera, di Chiavari, oficalci adoperate come pietra da decorazione; r. di Verona, calcare mesozoico brecciato e mandorlato, di colore rosso, con ammoniti, molto usato come pietra decorativa, che si cava in diverse località del Veronese. 4. agg. e s. m. Appartenente a movimenti politici o fazioni, a enti e complessi varî, che hanno per emblema o per insegna bandiere o altri elementi distintivi di colore rosso. In partic.: a. Riferito a partiti, movimenti o anche stati e governi socialisti e comunisti: i partiti r., le forze r., un’amministrazione r., e regioni r., comuni r.; terrorismo r. e nero; come sost.: un r. (e al femm. una rossa); opporsi all’entrata al governo dei rossi. In partic., armata r., nome con cui era chiamato l’esercito della rivoluzione e dell’Unione Sovietica; guardia r., le forze operaie bolsceviche della rivoluzione d’ottobre del 1917; guardie rosse, milizia civile formata da giovani lavoratori e studenti, creata in Cina da Mao Tse-tung negli anni della rivoluzione culturale (1966-69) allo scopo di contrastare l’ascesa della burocrazia all’interno del partito comunista cinese. b. Nell’Impero romano e bizantino, i Rossi, una delle quattro fazioni di aurighi che correvano nel circo: le altre erano i Bianchi, i Veneti e i Prasini. ◆ Dim. rossétto, rossino, spec. come sost., riferiti a persone di capelli rossi e di non grande corporatura: un rossetto, una rossina (per i sign. partic., v. le due voci); pegg. rossàccio.