rotazione
rotazióne s. f. [dal lat. rotatio -onis, der. di rotare «ruotare»]. – 1. Il fatto di ruotare, come movimento circolare o quasi circolare di un corpo o elemento intorno a un asse: imprimere un movimento di r. o una r. a un oggetto (al pallone, a una trottola, alla punta di un trapano, ecc.); r. del corpo, e r. delle braccia, delle gambe, in ginnastica. Con sign. scient. e tecn. particolari: a. In geometria, particolare movimento rigido: r. nel piano, di un angolo ω intorno a un punto O (centro di r.), movimento per cui a ogni punto P del piano corrisponde un punto P′ tale che le distanze OP e OP′ siano uguali e che l’angolo POP′ sia uguale a ω; r. nello spazio, di un angolo ω intorno a una retta t, movimento che lascia immutati i punti di tale retta (asse di r.) e in cui su ogni piano α perpendicolare a t si ha una rotazione (nel senso sopra visto) intorno al punto di intersezione fra t e α. Solido, superficie di r., solido generato da una superficie o, rispettivam., superficie generata da una curva, in una rotazione intorno a una retta. b. In cinematica, moto rotatorio di un corpo rigido: r. di un sistema, di un solido; r. di un giroscopio intorno al proprio asse (anche r. giroscopica); r. uniforme, permanente, propria; asse, polo di r.; r. di un corpo celeste, in astronomia, e r. della Terra o terrestre, o r. diurna, nel moto di precessione della Terra, il moto della Terra intorno al proprio asse. c. In fisica, r. del piano di polarizzazione, la proprietà, detta anche attività ottica o potere rotatorio o, impropriam., polarizzazione rotatoria, di cui godono alcune sostanze, cristalline o no, allo stato solido (per es., quarzo, calcite) o in soluzione in solvente otticamente inattivo (per es., gli idrati di carbonio, l’acido tartarico), che provocano la rotazione del piano di polarizzazione di una luce polarizzata che le attraversi: il potere rotatorio, che viene qualificato in levogiro o negativo e in destrogiro o positivo a seconda che la rotazione avvenga verso sinistra (senso antiorario) o verso destra (senso orario) dell’osservatore verso il quale sono diretti i raggi, è ultimamente messo a profitto per analisi quantitative, per es., nella determinazione della concentrazione di soluzioni zuccherine. Si chiama potere rotatorio magnetico o artificiale, quello che si manifesta in sostanze otticamente inattive sottoposte a un campo magnetico. d. In biologia, movimento circolare del protoplasma, sinon. di ciclosi. e. In ostetricia, r. interna del feto, il 3° tempo dei fenomeni meccanici del parto, in cui la parte presentata subisce un’inclinazione e una rotazione in modo da attraversare la regione inferiore dell’escavazione pelvica e disporsi con il suo maggior diametro in rapporto col diametro anteroposteriore dello stretto inferiore. f. In etnologia, sistema di accensione del fuoco a r., o a frullino, v. frullino. g. Nello sport, la quarta fase dell’esecuzione del salto con l’asta, in cui l’atleta, passando sopra l’asticella, inverte la posizione del corpo ruotandolo con il ventre verso il basso; nella pallavolo, cambiamento di posto dei giocatori, che ruotano di una posizione nel senso delle lancette dell’orologio, quando hanno acquistato il diritto alla battuta; nel tennis, movimento rotatorio impresso alla palla con la racchetta, sia in avanti (r. in avanti), sia all’indietro (r. all’indietro), sia verso sinistra o destra (r. laterale). 2. Nell’analisi vettoriale, sinon. di rotore o rotazionale s. m., come operatore vettoriale. 3. In linguistica, r. (o mutazione) consonantica, termine ital. corrispondente al ted. Lautverschiebung (v.). 4. fig. Avvicendamento, uso o impiego alternato di persone, oggetti, elementi diversi, attuato secondo un determinato criterio in modo che si compia una serie di cicli chiusi: r. del personale; r. dei turni di lavoro o di guardia; r. delle cariche, delle funzioni; r. dei rappresentanti, prassi di avvicendamento che alcuni partiti italiani ed europei hanno adottato per garantire una maggiore collegialità nella gestione del potere: prevede che i rappresentanti regolarmente eletti (in parlamento, in una giunta, e sim.) si dimettano prima dello scadere del mandato, facendo subentrare al loro posto candidati non eletti. In partic.: a. In agraria, r. o avvicendamento colturale, la pratica di fare alternare (a distanze annuali, o anche biennali, triennali, ecc.) su uno stesso appezzamento le diverse colture in uso nell’azienda, basata su ragioni di ordine tecnico ed economico: in tal modo la ripetuta coltivazione non determina nel terreno fenomeni di stanchezza, vengono alternativamente meglio sfruttati i diversi strati del terreno, si ha una migliore utilizzazione dei concimi e soprattutto del letame, viene combattuta la diffusione dei parassiti che, nel ripetersi ininterrotto della medesima coltura, trovano le condizioni più adatte per la loro proliferazione, e risultano meglio distribuiti nell’annata i varî lavori. b. In economia, r. del capitale, il numero delle volte in cui si deve rinnovare entro un anno il capitale circolante di un’impresa, ossia il numero dei periodi, compresi in un anno, durante i quali i fattori produttivi non durevoli forniscono servizî. Tasso di r. del capitale, il rapporto tra il valore della produzione annuale e quello del capitale impiegato per ottenere detta produzione; varia da settore a settore ed è più basso in quelli dove s’impiega più capitale in confronto ad altri fattori produttivi, e più elevato nei settori in cui la quantità di capitale impiegata per unità di produzione è minore.