rotolare
v. tr. e intr. [lat. *rŏtŭlare, der. di rŏtŭlus: v. rotolo1] (io ròtolo, ecc.; ant. io ruòtolo, ecc.). – 1. tr. a. Di corpi sferici o cilindrici, o di forma simile, farli avanzare su una superficie facendoli girare su sé stessi: r. una botte, un barile; Sisifo era condannato a r. eternamente un macigno. b. Forma ant. o rara per arrotolare, in riferimento a stoffe, carta, pelli, ecc., che si avvolgono in rotoli. c. rifl. Di persone o animali distesi, girarsi più volte su sé stessi: rotolarsi sull’erba, per terra, nel letto; il cane si rotolava nella polvere; i maiali si rotolano nel fango (e in senso fig., rotolarsi nel fango, di persone, vivere nell’abiezione senza provarne disgusto o rimorso). 2. intr. (aus. essere) Avanzare girando su sé stesso: il masso rotolò pesantemente giù per la scarpata; scivolò su un gradino e rotolò per le scale. Per estens., di un veicolo, avanzare (per lo più rumorosamente) sulle ruote: carri rotolanti su ’l ciottolato (Carducci).