sabbia
sàbbia s. f. [lat. sabŭla, plur. (neutro) di sabŭlum «sabbia»]. – 1. a. Roccia sedimentaria clastica, incoerente, derivata dalla disgregazione di rocce preesistenti, costituita da minuti frammenti di minerali e rocce, scarsamente alterabili e di notevole durezza, di dimensioni variabili da 0,05 a 2 mm, abbondante sulla superficie terrestre, talora in formazioni di notevole estensione (spiagge, deserti, fondi marini), largamente utilizzata, a seconda della composizione, nella preparazione di malte e calcestruzzi, nell’industria metallurgica, come materia prima nell’industria vetraria e in quella della ceramica e infine, in alcune tradizioni culturali (indiani Navajos dell’America Settentr., Tibet, Giappone), come materia per composizioni pittoriche effimere, in genere di carattere religioso, quali per es. i mandala della tradizione induista e buddista: la s. del mare, la s. dei deserti; un’ampia spiaggia dalla s. finissima e dorata; un granello di s.; banco di sabbia (v. banco, n. 4); orologio a sabbia. Può avere varie denominazioni; per es., a seconda dell’agente che ne ha operato la formazione, il trasporto e la sedimentazione: s. eolica, marina, lacustre, eluviale, alluvionale, fluviale; s. di monte, quella derivata dalla trasformazione della roccia sul posto, senza successivo prolungato trasporto; a seconda del colore: s. pallida, sbiancata per asportazione di ossidi di ferro, verde o glauconitica, ricca di granuli di glauconite, rossa o terebrante, ricca di granati, nera, con abbondante magnetite e titanite, gialla, ricca di ocra gialla; a seconda del minerale predominante o di quelli, rari, eventualmente presenti: s. quarzosa, micacea, magnetifera, aurifera, platinifera; a seconda dei minerali accessorî presenti in notevole quantità: s. argillosa, marnosa, ecc. S. bituminosa, sabbia arenacea o silicea dai granuli ricoperti di un velo di umidità e, in successione, da un film di bitume che riempie anche gran parte dei vuoti tra granulo e granulo: ne esistono vasti giacimenti in Canada, Stati Uniti d’America, Venezuela, Albania, Romania, ecc., contenenti dal 16 al 20% di acqua e bitume denso (di solito nelle proporzioni di 2/3 di bitume e 1/3 di acqua) e caratterizzati anche da elevati tenori di zolfo (4%-5%); il bitume, che rappresenta una potenziale risorsa energetica dalla quale derivare prodotti simili a quelli ottenibili dai grezzi petroliferi, può essere estratto sul luogo tramite riscaldamento ottenuto per combustione di parte del bitume stesso con limitata quantità di aria, o per immissione di acqua e vapore d’acqua ad alta temperatura, agenti da fluido emulsionante, o di un idrocarburo, agente da solvente-diluente. Sabbia di fonderia, sabbia di composizione speciale, usata per preparare le forme nel processo di fusione detto alla s. o alla staffa. In meteorologia, venti di sabbia, venti fortissimi delle regioni aride (simun, harmattan, ecc.) che, soffiando con una componente verticale, sono in grado di sollevare sabbia e di trasportarla lontano. Bagno di sabbia o a sabbia, nella tecnica, mezzo usato per ottenere il riscaldamento omogeneo di un corpo; in terapia, bagno di sabbia, lo stesso che sabbiatura. b. Locuzioni fig. (in cui si alterna con rena, arena): costruire sulla s., fare cose prive di solide basi e perciò destinate a non durare; seminare nella s., fare un lavoro inutile; scrivere sulla s., di cose destinate a essere subito cancellate e dimenticate. c. In funzione di agg. invar., nella locuz. color sabbia, colore intermedio fra il grigio e il miele, simile a quello della sabbia gialla: una gonna, un vestito, un paio di sandali color sabbia; anche con uso assol., come s. m., sempre invar., generalm. accompagnato da opportune specificazioni: un golfino di un bel sabbia dorato. d. Effetto sabbia, espressione con cui viene comunem. indicato il difetto di un’immagine televisiva quando si presenta debole e tutta cosparsa di puntini (anche effetto neve: v. neve, n. 1 c). 2. S. mobili, zone di terreno sabbioso, paludoso o costituito da depositi alluvionali o eolici non ancora consolidati, dove chi transita corre pericolo di affondare; in senso fig., grave difficoltà, situazione estremamente critica e coinvolgente da cui è molto difficile uscire: essere, trovarsi nelle s. mobili. 3. In medicina: a. S. cerebrale, altro nome degli acervoli. b. S. biliare, nome di piccole concrezioni (per lo più di colesterolo) che in condizioni patologiche possono rinvenirsi nella cistifellea, e che corrispondono a calcoli di piccolissime dimensioni. c. S. idatidea, sedimento biancastro e granuloso, costituito da capsule proligere, da scolici e da uncini, che si osserva nel liquido contenuto nelle cisti idatidee. 4. In botanica, s. cristallina (o polvere cristallina), complesso di minutissimi cristalli di ossalato di calcio ammassati in alcune cellule, per es. nel parenchima delle foglie di molte solanacee (belladonna, ecc.). 5. In zoologia, canale della s., negli echinodermi, lo stesso che canale petroso o madreporico (v. madreporico). 6. Punto sabbia, punto di ricamo composto da radi punti di impuntura eseguiti in ogni direzione, usato spesso per riempire un motivo contornato a punto cordoncino o a punto erba, oppure per riempire il fondo, dando così rilievo al contorno del disegno. ◆ Dim. sabbiétta, sabbiolina (sabbia fine).