saccheggiare
v. tr. [der. di sacco, propr. «mettere nel sacco»] (io sacchéggio, ecc.). – 1. a. Mettere a sacco, portare via da un luogo quanto è possibile asportare (viveri, denaro, oggetti di valore), spesso devastando e distruggendo quanto si è costretti a lasciare, spec. con riferimento a truppe in territorio nemico, a bande armate e sim.: s. una città; i nemici in fuga saccheggiarono tutte le case del villaggio; i pirati assalirono la nave e la saccheggiarono. b. estens. Fare man bassa di quanto è contenuto in un luogo, rubare in grande quantità, rapinare: s. una banca, una gioielleria; per mangiare saccheggiavano con arditi colpi di mano le masserie che incontravano lungo il cammino (Jovine); con altro sign.: per le feste di Natale i negozî di telefonia sono stati letteralmente saccheggiati, cioè quasi completamente svuotati della merce per il notevole afflusso di acquirenti. Anche, nell’uso letter., rovinare, danneggiare gravemente: le nevi ... saccheggiano i seminati (Segneri). 2. fig. Appropriarsi indebitamente, usare abusivamente per fini personali beni altrui, materiali e soprattutto non materiali: amministratori disonesti che saccheggiano i fondi della società; s. teorie altrui; s. un libro, un autore, attingere con molta larghezza passi, temi e idee altrui, facendoli passare per proprî senza citare la fonte.