sacerdozio
sacerdòzio s. m. [dal lat. sacerdotium, der. di sacerdos -otis «sacerdote»]. – 1. Istituzione comune a molte religioni antiche e moderne per cui le funzioni sacrali di ministro del culto vengono riservate a particolari categorie di persone. 2. La dignità e l’ufficio di sacerdote di un culto o di una religione non cristiani. 3. Nella Chiesa cattolica, il sacramento dell’Ordine, che conferisce la potestà spirituale di consacrare e offrire il corpo e sangue di Cristo nel sacrificio della messa, di amministrare i sacramenti, di predicare la parola di Dio; anche, l’ufficio e la dignità di sacerdote, e l’attività da lui svolta nell’esercizio del suo ministero: il s. esige particolari virtù e sicura vocazione; l’alta missione del s.; i doveri del s.; e per salvarla [la vita], per conservarla ... c’era bisogno dell’unzione santa, dell’imposizion delle mani, della grazia del sacerdozio? (Manzoni). In senso più ampio, la teologia cattolica contemporanea, recuperando motivi del cristianesimo primitivo, estende il concetto di sacerdozio come era definito (che costituisce propriam. il s. ministeriale) a quanti sono giustificati e santificati dalla grazia e sono partecipi della comunità sacerdotale dei credenti in Cristo. 4. fig. Attività, funzione o professione di alto valore umano e sociale, che richiede spesso particolare dedizione, rinunce e sacrifici, e che assume quindi valore di missione religiosa: il s. della scienza; considerare, esercitare la professione medica come un sacerdozio.