sacrario
sacràrio s. m. [dal lat. sacrarium, der. di sacrum «cosa sacra»]. – 1. Nell’antica Roma, spazio o sala, presso i templi, dove si custodiva la suppellettile sacra. Anche, il luogo della casa romana consacrato alle divinità protettrici della famiglia, e che ne conteneva i simulacri. 2. a. Nelle chiese cattoliche, piccola vasca con scolo indipendente e isolato da altre condutture, destinata a raccogliere l’acqua usata per le purificazioni dei vasi e lini sacri, oppure i resti di oggetti benedetti, ridotti in cenere. b. non com. Tabernacolo, sagrestia e, per estens., la parte più interna della chiesa: Lorenzo ... con quegli amici, che egli aveva intorno, nel s. del tempio si rinchiuse (Machiavelli). 3. Cappella o ambiente in cui sono raccolti i resti o i ricordi di persone benemerite della patria: il s. dei caduti. 4. fig. Luogo, ambiente (anche in senso fig.), caratterizzati da particolari condizioni di intimità, di inviolabilità: il s. delle pareti domestiche; custodire un segreto nel s. della propria coscienza; La tua celata immagine Ei serberà negl’intimi Sacrarj del dolor (Tommaseo).