sacrosanto
agg. [dal lat. sacrosanctus, comp. di sacer «sacro» e sanctus «santo», termine del linguaggio religioso e giur.]. – 1. Sacro e santo; usato come forma rafforzativa di sacro, riferito a Dio, alla Vergine, o a istituzioni, cose e luoghi sacri: la s. immagine di Cristo; i s. misteri della Fede; Perché tu veggi con quanta ragione Si move contr’al s. segno E chi ’l s’appropria e chi a lui s’oppone (Dante); raram. riferito a divinità pagane: O s. dea, figlia di Giove (Poliziano). 2. a. Per estens., sacro, inviolabile, con riferimento a istituzioni umane, giuridiche, sociali e politiche: leggi s.; diritti s.; la libertà è un patrimonio s. e inalienabile di tutti i cittadini. b. Con uso iperb., certissimo, giusto, ben fatto o ben detto, meritato: è una verità s.; queste sono parole s.; quel prepotente ha avuto una s. lezione; non è quel latino lì che mi fa paura: quello è un latino sincero, s., come quel della messa (Manzoni); credevano d’essere col loro irredentismo nel più giusto e s. dei diritti (Fausta Cialente). ◆ Avv. sacrosantaménte, in modo sacrosanto, per lo più con uso estens. e iperb.: diritti, ideali sacrosantamente rivendicati e difesi; una punizione sacrosantamente meritata, o inflitta.