sala1
sala1 s. f. [dal longob. sala «edificio a una sola stanza; dimora (anche di contadini)»]. – 1. a. Ambiente di una certa ampiezza in abitazioni e in edifici e complessi pubblici e privati, destinato a usi di rappresentanza, di riunione, di attività collettive e sim., sistemato, arredato e attrezzato in relazione alla sua specifica destinazione: le s. di un castello, di un palazzo signorile; le s. di un museo, di una pinacoteca, di una biblioteca; ristorante con tre s. lussuosamente arredate. In partic.: s. da pranzo, s. da musica, s. da ballo, in abitazioni di un certo prestigio, in alberghi, circoli e sim. (con sign. estens., s. da ballo, locale pubblico attrezzato per il ballo); s. da gioco, nei casinò; s. da tè (v. tea-room); s. per (o delle) riunioni, in sedi di uffici, aziende e sim.; s. per il pubblico, caratteristica degli uffici nei quali il pubblico deve avere continuo accesso (per es., uffici bancarî, postali) e sulla quale in genere si affacciano gli sportelli del personale di servizio; s. d’aspetto, in studî professionali, ambulatorî e sim., particolarmente importante in edifici come, per es., le stazioni ferroviarie, in cui il pubblico deve talora trattenersi a lungo; s. di scrittura, presente, nel passato, in alberghi, uffici postali e sim.; s. di lettura, nelle biblioteche, quella riservata alla lettura e alla consultazione dei libri richiesti; s. di convegno, nelle caserme, il locale in cui convengono i militari a scopo ricreativo nelle ore libere; s. operatoria, s. parto, in ospedali e cliniche, gli ambiente attrezzati, rispettivamente, per le operazioni chirurgiche e per i parti. Negli edifici per pubblici spettacoli o audizioni, come teatri, cinematografi e sim., l’ambiente, di dimensioni rilevanti, nel quale trovano posto gli spettatori: non è permesso fumare in sala; è vietato l’ingresso in sala dopo l’inizio dello spettacolo; e con opportune specificazioni: s. da concerto; s. di proiezione, nei cinematografi, ambiente destinato alla proiezione di filmati o programmi per un pubblico per lo più ridotto e selezionato. In edifici particolari: s. del trono, in palazzi reali; s. delle udienze, s. del Consiglio, nei palazzi municipali e sim. (spec. in quelli antichi); s. capitolare, nei monasteri, quella in cui si riunisce il capitolo. S. d’armi, la sala destinata all’insegnamento e alla pratica dell’uso, puramente sportivo, delle armi bianche, consistente principalmente in una palestra dove alcune pedane parallele servono agli esercizî della scherma. In alcune espressioni ellittiche della preposizione: sala corse, locale in cui si accettano scommesse sulle corse dei cavalli disputate negli ippodromi; sala giochi, locale pubblico, generalm. destinato ai ragazzi, attrezzato con biliardini, videogiochi e sim.; sala stampa (v. stampa, n. 2 d); sala cronisti, sala riservata alla stampa allestita nei locali di questure, centrali di polizia e sim. In edifici storici, con riferimento a caratteristiche dell’architettura, dell’arredamento, della decorazione, o a importanti avvenimenti che vi si sono svolti: s. degli specchi (in varî palazzi); s. degli stemmi; s. del mappamondo (per es., nel Palazzo Venezia a Roma); s. del Tricolore (nel Palazzo del Municipio di Reggio nell’Emilia, dove il 7 gennaio 1797 si adottò il tricolore come bandiera della Repubblica Cispadana). Sala egizia, sala ipostila a tre navate di cui quella centrale ha il tetto sopraelevato; tale struttura architettonica, così denominata da Vitruvio (oecus aegyptius) nel descrivere un ambiente della villa romana, in quanto tipica dell’architettura egiziana, è stata ripresa in epoca rinascimentale e poi in partic. dal Palladio e dai palladiani inglesi del sec. 18°; con lo stesso nome viene indicata, più genericamente e di solito nei palazzi nobiliari o comunque di prestigio, una stanza decorata «alla maniera egizia», ossia con geroglifici, sfingi, motivi figurativi ispirati all’antico Egitto e sim. Con accezioni più specifiche relative a determinate operazioni o funzioni tecniche: s. a tracciare (o s. tracciato), nei cantieri navali, grande ambiente in cui si disegnano al vero i piani di costruzione e le strutture delle navi, ricavandone gli elementi occorrenti alle officine per l’esecuzione pratica; s. operativa, locale organizzato presso questure e comandi dei carabinieri, attrezzato con apparecchiature informatiche e telematiche e un centralino telefonico, a cui confluiscono le chiamate di servizio e le richieste di intervento da parte di cittadini in casi di emergenza; in cinematografia: s. di doppiaggio, s. di missaggio, s. di montaggio, locali adeguatamente attrezzati rispettivam. per il doppiaggio, il missaggio e il montaggio di un film; nella televisione, s. di regìa, il centro operativo dello spettacolo televisivo, costituito da uno o più ambienti in cui operano il regista e i tecnici della trasmissione; analogam., s. di posa, locale adibito alle riprese fotografiche, opportunamente allestito con impianti di illuminazione, fondali, ecc. Sulle navi: sala macchine, l’ambiente in cui sono sistemate le macchine; s. nautica (v. nautico). b. In usi assol., per lo più region., l’ambiente di un’abitazione privata in cui si soggiorna e si ricevono gli ospiti: la s. è luminosa, ma non molto ampia; in partic., stanza da pranzo e, per estens., l’insieme dei mobili che arredano tale ambiente. c. ant. La stanza più grande del castello o del palazzo in cui si apparecchiavano le mense, sicché il termine si trova talvolta usato come equivalente di mensa: costituisco Parmeno ... mio siniscalco, e a lui la cura e la sollecitudine di tutta la nostra famiglia commetto e ciò che al servigio della s. appartiene (Boccaccio). 2. estens. Il pubblico che assiste a un concerto, a una rappresentazione teatrale, a una conferenza e sim. in una sala pubblica: la s. applaudì a lungo; c’era molto entusiasmo (o fermento) in sala. 3. Nel medioevo, in genere, dimora, casa campestre e, per estens., insediamento (di quest’ultimo sign. rimangono tracce in toponimi dell’Italia settentr., centr. e merid. come, per es., Sala Bolognese, Sala Consilina). ◆ Dim. salétta (v.), salettina; tra dim. e accr. salòtto m., con sign. proprio (v. la voce); accr. salóne m. (v.).