salamoia
salamòia s. f. [lat. tardo salemoria o salmuria, comp. di sal «sale» e muria «sale pestato e sciolto»]. – Soluzione acquosa salina, artificiale o naturale, più o meno concentrata: si indicano con tale nome, per es., le acque saline di pozzi (Volterra) contenenti dal 10% al 30% di cloruro di sodio e le soluzioni saline usate per la preparazione e conservazione di certi alimenti: olive, acciughe, capperi in salamoia; mettere, tenere i formaggi in salamoia. Nell’industria chimica, la soluzione quasi satura di cloruro di sodio e ricca di ammoniaca usata nella preparazione del carbonato di sodio; negli impianti frigoriferi, la soluzione, difficilmente congelabile, di cloruro di sodio, di calcio o di magnesio (o anche, per estens., la miscela di acqua e alcol, glicol o glicerina) che, raffreddata nell’evaporatore della macchina frigorifera, viene inviata negli apparecchi di utilizzazione.