salatura
s. f. [der. di salare]. – 1. a. Operazione con la quale si fa assorbire a una sostanza, generalmente commestibile, una certa quantità di cloruro di sodio allo scopo di assicurarne la conservazione, e che si effettua o immergendo tale sostanza in una soluzione di sale (salamoia) più o meno concentrata, o cospargendola di sale: s. delle carni, del pesce, del formaggio; con riguardo alla quantità di sale: una s. abbondante, eccessiva, scarsa; giusto grado di salatura. b. Nell’industria della concia, operazione preliminare che si attua sulle pelli fresche a scopo conservativo, consistente nel cospargerle di sale, denaturato con piccole quantità di solfato di sodio, bicromato di potassio e naftalina, o nell’immergerle in soluzioni sature di sale. 2. In chimica fisica e in biochimica, la precipitazione cui vanno incontro i colloidi idrofili a opera di alte concentrazioni di sali neutri; è generalmente sufficiente aggiungere acqua per riportare i colloidi allo stato di soluzione colloidale. 3. Nella fabbricazione di manufatti di grès, operazione consistente nell’aggiunta, in fornace, di sale atto a conferire una vetrina superficiale.