saldare
v. tr. [der. dell’agg. saldo]. – 1. Congiungere strettamente e fortemente, in un tutto organico, parti o pezzi diversi, o anche due o più pezzi di uno stesso oggetto che si sia rotto: s. i due pezzi di una ceramica; s. il manico spezzato a una tazzina; s. insieme i frammenti di un vaso di vetro; in partic., unire due pezzi di metallo con l’operazione della saldatura: s. due tratti di tubo; s. con lo stagno; s. a piombo; s. all’ossigeno; s. a oro, a argento, unire i pezzi con saldature a base d’oro, d’argento. Riferito a ferite, lacerazioni, fratture, rimarginare, cicatrizzare: s. i lembi di una ferita; s. un osso fratturato; e con riferimento a piaghe metaforiche: Prima che medicine antiche o nove Saldin le piaghe ch’i’ presi in quel bosco Folto di spine (Petrarca); più com. nell’intr. pron. saldarsi: la ferita si sta saldando bene; le due parti del femore spezzato si sono saldate. 2. fig. Collegare le varie parti di un insieme, coordinare: ho già scritto quasi tutti i capitoli della tesi, mi resta solo da saldarli tra loro; il moderatore cercherà di s. i varî interventi dei relatori (anche come intr. pron.: mi sembra che l’introduzione si saldi male col resto). 3. Per estens., pareggiare il dare e l’avere di un conto, pagare interamente: s. un conto; s. un debito; s. una fattura; s. una partita, chiudere i conti (anche in senso fig., v. partita1, nel sign. 2 a). ◆ Part. pres. saldante, anche come agg., riferito alla parte di un saldatore o di una saldatrice che effettua la saldatura: filo saldante, testa saldante. ◆ Part. pass. saldato, anche come agg., unito, congiunto mediante saldatura: tubi metallici saldati; segmenti ossei mal saldati; riferito a conti, debiti, chiuso, pagato, estinto.