saldista
s. m. e f. Chi aspetta i saldi di fine stagione per fare i propri acquisti, risparmiando. ◆ sei saldisti su dieci (56%) non vogliono rischiare di restare con le mani vuote. […] per un saldista su due (45%), la maggior parte del tempo dello shopping sarà dedicato a fare i calcoli con l’euroconvertitore, (Italia oggi, 11 luglio 2002, p. 17, Marketing) • Guglielmo Giovanelli non è un «saldista» frenetico. Per i primi giorni lascia perdere. «Troppa folla, non si vede niente. Scelgo gli orari più tranquilli, la mattina presto o a pranzo, mai di pomeriggio». Compra per sè e per gli altri: «C’è sempre qualche regalo da fare». Ci va da solo. «Perchè mi fido del mio giudizio». Gli amici mandano lui in avanscoperta: «Guardo e riferisco, dò qualche dritta». (Giovanna Cavalli, Corriere della sera, 12 gennaio 2003, p. 47, Cronaca di Roma) • «Il fenomeno dei “saldisti” – spiega il presidente della Confesercenti, Giuseppe Bagnolesi – ha assunto una preponderanza tale, che deve farci riflettere: i saldi non sono più un’occasione aggiuntiva, ma sostitutiva di spesa. Sempre meno il superfluo o il capo in più, insomma, e sempre di più il solo necessario». (Simona Savoldi, Repubblica, 3 luglio 2008, Torino, p. II).
Derivato dal s. m. saldo con l’aggiunta del suffisso -ista.
Già attestato nella Stampa del 12 luglio 1992, p. 35, Cronaca di Torino (Luisella Re).