salicilico
salicìlico agg. [der. di salicile] (pl. m. -ci). – Acido s., composto organico di formula C6H4(OH)(COOH), derivabile dall’acido benzoico per sostituzione di un atomo di idrogeno in posizione orto rispetto al carbossile con un gruppo idrossilico. Principio attivo della corteccia del salice, dotato di azione antisettica, antalgica e antireumatica, è contenuto sia allo stato libero sia come estere metilico in molte altre piante (per es., nelle radici e nei frutti dell’olmaria); si presenta come una sostanza cristallina incolore, inodore, di sapore agrodolce, preparata oggi industrialmente per sintesi e usata in medicina per uso esterno come antisettico e disinfettante e per uso interno come antipiretico, antireumatico, antinevralgico e antisettico (più spesso sotto forma di acido acetilsalicilico, comunem. detto aspirina); viene anche usato come conservante per prodotti non alimentari e costituisce una materia prima per la sintesi di salicilati, profumi, additivi per la gomma, coloranti. Alcole s. (o saligenina), sostanza cristallina presente sotto forma di glicoside nella corteccia di diverse specie di salice e di pioppo, non tossica, dotata di proprietà antipiretiche, toniche e anestetiche locali. Aldeide s. (o salicilale), liquido oleoso, contenuto nell’olio essenziale di diverse specie di spirea e nell’olio essenziale di cassia, dall’odore di mandorle amare e dal sapore bruciante, usato in profumeria e come fungicida e larvicida. In medicina e in farmacologia sono comunem. designati come salicilici due importanti gruppi di composti derivati dall’acido salicilico: gli esteri dell’acido salicilico e gli esteri salicilici di acidi organici; impiegati in terapia sono, però, prevalentemente il salicilato di sodio e l’acido acetilsalicilico (v.).