salma
s. f. [lat. tardo sagma, *sauma, dal gr. σάγμα «carico, basto»; cfr. soma1]. – 1. ant. Peso, carico, soma: Buon uomo, ménatene l’asino a casa, ché, perché non abbia coda, e’ porterà bene la s. (Sacchetti). Per estens., armatura pesante: le membra de’ guerrier robuste Cui né camin per aspra terra preso Né ferrea s. onde gîr sempre onuste Né domò ferro (T. Tasso). Raro in senso fig., pensiero grave, preoccupazione: Quasi obliando per lei ogni salma (Poliziano). 2. a. poet. Il corpo umano, la parte fisica dell’uomo, in quanto carico corporeo dell’anima: quando ’l Figliuol di Dio Carcar si volse de la nostra s. (Dante); Ma non men che a la salma Porgea vigore all’alma (Parini); Quasi obliando la corporea salma, ... Sulle ginocchia il bel corpo abbandona Soavemente (Giusti). b. Nell’uso com., le spoglie mortali, il cadavere, spec. per indicare il corpo già composto per la sepoltura: trasporto, inumazione, traslazione, tumulazione della s.; la benedizione della s.; ricognizione della s.; comporre la s. nella bara; di cani e d’augelli orrido pasto Lor salme abbandonò (V. Monti). 3. Unità di misura di capacità per aridi, usata in Italia e particolarmente in Sicilia, dove la salma legale equivaleva a circa 275,089 litri, prima dell’adozione del sistema metrico decimale; anche, unità di misura di superficie equivalente a circa 17.462 m2, nonché unità di peso usata nel sec. 16° per determinare la portata utile di una nave, equivalente a tre cantari (cioè, in Sicilia, a circa 238 kg).