salomone
salomóne s. m. – 1. Propriam., nome (ebr. Shĕlōmōh «pacifico», gr. Σαλωμών, Σολομών, lat. Salŏmon) del re d’Israele (circa 961-922 a. C.), figlio e successore di David, solitamente assunto a simbolo di saggezza e di sapienza per le doti a lui attribuite nella tradizionale idealizzazione della sua figura: parlare come S.; avere la sapienza di S.; giudizio di S., quello con cui Salomone scoprì la vera madre di un bambino conteso tra due donne, ordinando che il bambino stesso fosse diviso a metà con una spada e dato mezzo a ciascuna, soluzione accettata dalla madre falsa ma rifiutata dalla madre vera; in senso fig., giudizio che pone fine a una disputa dividendo il danno o il vantaggio esattamente a metà con imparzialità assoluta o con troppo semplicistica rigidezza; per il nodo (o segno o sigillo) di S., v. nodo, n. 2. 2. Per antonomasia, persona saggia, giusta, imparziale nel giudizio, o sapiente: essere, ritenersi un s. (o anche, con la maiuscola, un S.); scherz. o iron., persona saccente o che ha sempre pronta qualche sentenza: ecco il nostro s.; non fare il s.; anche nel plur.: si credono dei salomoni.