salon
〈salõ′〉 s. m., fr. [dall’ital. salone, vocabolo con cui il francese ha in comune anche le altre accezioni]. – Esposizione periodica di opere di artisti contemporanei. In partic. il termine designa la più importante esposizione d’arte francese, organizzata fin dal sec. 18° a Parigi: s. des refusés («salone dei rifiutati»), la mostra in cui, nel 1863, gli artisti impressionisti rifiutati dalla giuria (tra i quali E. Manet e C. Pissarro) esposero le loro opere in sale a parte, ma nello stesso edificio del salon ufficiale; s. des indépendants («salone degli indipendenti»), fondato nel 1884 dagli artisti d’avanguardia (tra i quali G. Seurat e P. Signac), e aperto a tutti coloro che volessero esporre le loro opere, senza doversi sottoporre al giudizio di una giuria; s. d’automne («salone d’autunno»), fondato nel 1903 con l’intento di reagire all’atteggiamento troppo tollerante del s. des indépendants, e dare risalto alle manifestazioni artistiche già passate a un vaglio.