salvabanche
(salva-banche), agg. inv. Ideato per favorire gli istituti bancari, per evitare alle banche l’onere di rimborsare i clienti che hanno stipulato mutui a tassi troppo elevati. ◆ Il partito della Nuova pace, il secondo per importanza tra quelli avversari del governo dei liberaldemocratici, ha dato l’assenso alla grande ciambella salva-banche. […] il maggior beneficio immediato del piano salva-banche lo hanno le industrie dell’auto americane, come hanno osservato diversi analisti, (Foglio, 9 ottobre 1998, p. 3) • ieri, l’Abi, «confortata» dalle buone parole di [Antonio] Fazio sull’equità del provvedimento – «salva-banche» per le associazioni dei consumatori – ha cambiato versione e sottoscrive parola per parola le dichiarazioni del governatore. (Manifesto, 31 dicembre 2000, p. 6, Economia) • La norma [legge sui mutui usurarii del febbraio 2001] era stata definita «salvabanche» dalle associazioni dei consumatori perché sbarrava la strada a qualsiasi rimborso per il pregresso. (Giornale, 23 febbraio 2002, p. 20, Economia).
Composto dal v. tr. salvare e dal s. f. banca.