salvare [lat. tardo salvare, der. di salvus "salvo"]. - ■ v. tr. 1. [sottrarre a un pericolo materiale o spirituale, spec. alla morte, anche con la prep. da del secondo arg.: s. qualcuno da sicura morte] ≈ mettere in salvo, (non com.) scampare, [da una malattia] guarire, [da una malattia] risanare. 2. [adoperarsi per la tutela e la difesa di cose o persone, spec. di interessi materiali e morali, anche con la prep. da del secondo arg.] ≈ e ↔ [→ SALVAGUARDARE]. ■ salvarsi v. rifl. 1. [sottrarsi a un pericolo, spec. alla morte, con la prep. da o assol.: s. dall'incendio] ≈ mettersi in salvo, scampare (a), sopravvivere (a), sottrarsi (a), [con uso assol.] (fam.) cavarsela, [con uso assol.] (fam.) farcela, [da una malattia] guarire, [con uso assol.] (fam.) scamparla. ↔ morire, perire, soccombere. 2. (teol.) [assol., evitare la dannazione eterna] ≈ Ⓖ (fam.) andare in paradiso. ↔ Ⓖ (fam.) andare all'inferno, dannarsi, perdersi. 3. (estens.) [sottrarsi a una circostanza fastidiosa, a un inconveniente e sim., con la prep. da: s. dalle critiche] ≈ evitare (ø), scampare (a), scansare (ø), schivare (ø), sottrarsi (a). ↔ incappare (in), incorrere (in).