samaritano
agg. e s. m. (f. -a). – Della Samària, di Samària (o Samarìa; ebr. Shōmĕrōn, gr. Σαμαρία, lat. Samarīa), rispettivamente regione antica (e geograficamente anche moderna) della Palestina centro-settentrionale, e città capoluogo dell’omonima regione al tempo del regno d’Israele; relativo o appartenente ai Samaritani, popolazione costituitasi in tale regione dalla fusione degli autoctoni con coloni di varia provenienza etnica dopo la prima deportazione degli Israeliti da parte degli Assiri (722 a. C.): considerati impuri e disprezzati dagli Ebrei (anche per divergenze religiose), riconoscono come libro sacro solo il Pentateuco e Mosè come unico profeta (sono oggi ridotti a un numero esiguo). Il buon S., personaggio di una parabola evangelica che soccorre un giudeo, suo nemico, ferito dai ladroni sulla strada di Gerico (da qui l’uso estens. del termine per indicare persona buona, generosa, caritatevole: fare il s., la s.; essere un samaritano); l’episodio evangelico della S. al pozzo, quello relativo alla donna di Samaria alla quale Gesù chiese da bere, rivelandosi poi come il Messia.