santegidino
s. m. Appartenente alla Comunità di Sant’Egidio. ◆ Bene, ci sono voluti 31 anni, ma il cardinal [Camillo] Ruini ha certamente ricomposto questa benedetta area. Ci sono dentro tutti, ovviamente riveduti e corretti: il santegidino [Mario] Marazziti e l’opusdeino [Cesare] Cavalleri, (Filippo Ceccarelli, Repubblica, 14 giugno 2005, p. 7, Attualità) • Fino a qualche tempo fa pare dormisse in un’auto parcheggiata su via della Paglia. Ora, l’unica vettura che farebbe pensare a un impiego simile è una vecchia 850, azzurrina, eternamente parcheggiata sotto la Comunità dei santegidini e utilizzata da qualche abusivo come appoggio. Ma nessuno ha mai visto Pal dormirci. (Ilaria Sacchettoni, Corriere della sera, 8 febbraio 2007, p. 2) • malgrado i riconoscimenti dell’Ue e delle Nazioni Unite per le riuscite mediazioni in vari conflitti e crisi in Africa, Balcani e Sud America, fino a poco tempo fa i «santegidini» incassavano Oltretevere (inclusa nella Terza Loggia dell’ex «premier» Angelo Sodano) più riserve che consensi, per l’esito negativo dei negoziati in Algeria o per sovrapposizioni ai canali ufficiali della diplomazia vaticana. (Giacomo Galeazzi, Stampa, 2 febbraio 2008, p. 10, Interno).
Derivato dal nome proprio (Comunità di) Sant’Egidio con l’aggiunta del suffisso -ino2.