santissimo
santìssimo agg. [superl. di santo]. – 1. a. Propriam., ma di uso raro, che possiede santità in altissimo grado, che è sommamente sacro: Io ritornai da la s. onda Rifatto sì come piante novelle Rinovellate di novella fronda (Dante, con riferimento all’acqua dell’Eunoè, nel Paradiso terrestre). b. Com. nel linguaggio religioso per esprimere grande devozione (con valore intensivo rispetto a santo): le s. piaghe del Signore; il s. nome di Gesù, della Madonna; sia fatta la s. volontà di Dio. In partic., attributo tradizionale della Trinità, della Madonna e di Cristo nell’Eucaristia (generalm. scritto, quando precede il nome, con la grafia abbreviata Ss., o anche SS.): la Ss. Trinità; la SS. Vergine; la Ss. Eucaristia; il Ss. Sacramento; in quest’ultimo caso è frequente l’uso sostantivato e antonomastico: esposizione, adorazione del Santissimo; portare il Santissimo in processione. 2. Nell’uso com.: a. Come rafforzativo pleonastico in espressioni quali fammi, mi faccia, fatemi il s. piacere di ... (andarvene, lasciarmi in pace, non seccarmi e sim.). b. Come esclam. (profana o blasfema, secondo il tono più o meno irriverente), Madonna s.!, Dio s.!, s. Iddio!, e sim., o anche soltanto santissimo!, per esprimere impazienza, ira o rabbia repressa. c. Con uso sostantivato, lo stesso che testicoli, nelle frasi eufem. e volg. rompere i s., arrecare grande fastidio; averne i s. pieni, essere oltremodo seccato, infastidito.