santorismo
s. m. Il modo di intendere il giornalismo televisivo proprio di Michele Santoro. ◆ Riccardo Iacona, ultimo avamposto del santorismo d’inchiesta, ha scodellato su RaiTre la sua fatica più recente, W la ricerca, dopo essersi occupato nei mesi scorsi di coppie giovani (W gli sposi) e dei prezzi al consumo (W il mercato). (Antonio Dipollina, Repubblica, 23 giugno 2005, p. 65, Spettacoli) • Un consiglio a Santoro? «Togliere di mezzo il santorismo, l’autoglorificazione, l’autoreferenzialità. Tornare a ciò che fece di lui un fenomeno dirompente: l’inchiesta giornalistica nuda e cruda» [Enrico Deaglio intervistato da Paolo Conti]. (Corriere della sera, 8 ottobre 2006, p. 47, Cronaca di Roma) • ha sempre guardato alla politica che non c’è, alias antipolitica, il «santorismo». Lo capirono tardi, e male, un po’ tutti; (Jacopo Iacoboni, Stampa, 10 marzo 2007, p. 12, Interno).
Derivato dal nome proprio (Michele) Santoro con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nella Repubblica del 1° dicembre 1993, p. 37 (Nello Ajello).