sarabanda
s. f. [dallo spagn. zarabanda, d’incerta origine]. – 1. Danza e aria di danza, forse di origine orientale, affermatasi in Spagna nel sec. 16°: il suo movimento, su un ritmo ternario, fu dapprima allegro, in seguito assunse un carattere più sostenuto fino a divenire grave e lento, e con questo carattere entra alla fine del sec. 17° a far parte della suite e in genere di composizioni strumentali in più tempi (Corelli, Bach, Händel, ecc.). 2. Per estens., successione rapida e disordinata di cose o elementi fra loro diversi, in genere accompagnata da forte rumore (significato, questo, sul quale la parola ha certamente esercitato un’influenza fonosimbolica): la s. di Capodanno, del Carnevale; in una s. di gioia e di libertà prese a salire e scendere, a correre da un capo all’altro della stanza lanciando gridi di euforia e di eccitazione (Francesca Sanvitale); la festa sta degenerando in una s.; le strade sono ormai diventate una s. di veicoli; più genericam., confusione chiassosa, movimento scomposto e disordinato: la s. del traffico cittadino.