sardex
s. m. inv. Moneta virtuale e complementare di scambio, utilizzata in alcuni circuiti di compravendita in Sardegna. ◆ Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo un mare di problemi perché se euro, dollari, sterline e franchi svizzeri hanno un valore riconosciuto nel mondo, i conti correnti virtuali dei vari sardex si basano sulla fiducia reciproca e, soprattutto, hanno costi di gestione che non sono pari a zero. (Marco Esposito, Linus, gennaio 2012, p. 34) • È qui che avvengono gli scambi tra gli associati: vendite e acquisti di beni e di servizi con il sardex, ognuno dei quali vale un euro. Ma a differenza della moneta corrente, è immune dagli interessi e i possessori non sognano di metterne insieme un capitale. Al contrario: il sardex è fluido, nasce per circolare e portare ossigeno a conti in banca – questi sì, in euro – con il segno rosso. (Silvia Sanna, Nuova Sardegna.it, 21 gennaio 2012, Sardegna).
Derivato dall’agg. e s. m. sardo con l’aggiunta della terminazione latineggiante -ex.
Già attestato nella Nuova Sardegna del 23 novembre 2010, p. 6, Olbia (re. te.).