satrapo
sàtrapo (raro sàtrape; ant. sàtrapa, ant. e poet. satràpo) s. m. [dal lat. satrăpes o satrăpa o satraps -ăpis, gr. σατράπης, adattam. dell’iranico *khshathra-pa-, comp. di *khshathra- «regno» (cfr. pers. mod. shahr «città») e tema di *pāti «egli protegge»]. – 1. a. Governatore di una provincia dell’antico impero persiano, con ampî poteri politici, amministrativi e militari. b. Per estens., monarca di un paese orientale: Anzi nuocer parea molto più forte A re, a signori, a principi, a satràpi (Ariosto); Mariterò le mie dolci sorelle Ai sàtrapi dell’Asia spaziosa (D’Annunzio). 2. fig. Persona, investita di un certo potere, che ostenta e fa pesare la sua autorità, che esercita il suo ufficio con grande sussiego, dandosi un’importanza sproporzionata alla carica: certi sàtrapi dell’istruzione pubblica (Carducci); anche, persona che vive tra gli agi e le ricchezze: fare il s.; condurre una vita da satrapo. ◆ Il femm. satrapéssa indica, più che la moglie di un satrapo, una donna troppo autoritaria.