savana
(non com. savanna) s. f. [dallo spagn. sabana, che è dal taìno zabana «prato, pianura fertile»; la forma con -nn- è dall’ingl. savanna(h)]. – In fitogeografia, formazione vegetale xeromorfa caratteristica delle regioni aride tropicali, e in parte subtropicali, dell’Africa, dell’America Merid., dell’Asia e dell’Australia, ricoprente pianure più o meno vaste; è costituita da uno strato erbaceo dominante con prevalenza di graminacee, a volte insieme con ciperacee; gli alberi crescono tipicamente in gruppi o isolati, come il baobab e le acacie. La fauna di savana è costituita soprattutto da grandi branchi di ungulati erbivori (zebre, bufali, gnu, gazzelle); ben rappresentati sono pure i carnivori, particolarmente i felini (leone, pantera, tigre, leopardo e ghepardo) e i grandi uccelli non carenati, inetti al volo (struzzo, emù, nandù). Per quanto riguarda gli invertebrati, vi si trova una fauna tipica degli ambienti xerofili, tra cui alcune specie di termiti, con i loro caratteristici termitai. TAV.