sbagliare
v. intr. e tr. [lo stesso etimo di abbagliare, con altro prefisso] (io sbàglio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Incorrere in un errore, in un’inesattezza di valutazione o di giudizio: credo che tu stia sbagliando; tutti possono s.; sbagliando s’impara; potrei s., se non sbaglio, sbaglierò e sim., formule con cui si introduce, attenuandola, un’opinione personale (potrei s. ma credo che i negozî chiudano alle ore 20; sbaglierò, ma il tuo ragionamento non mi convince); sbaglia anche il prete sull’altare, frase prov. con cui si vuole significare che nessuno è infallibile; s. a scegliere o nello scegliere; s. di molto, di poco; con soggetto di cosa: talvolta la memoria sbaglia; il cuore non sbaglia mai, non s’inganna nei suoi presentimenti. In partic., cadere in equivoco, prendere un abbaglio, confondersi: scusi ma lei sbaglia, io non ho il piacere di conoscerla; s. di persona, di numero; in questo sign. è com. anche la forma intr. pron.: se non mi sbaglio, ci siamo già visti; mi sbaglierò, ma penso che quei soldi non li rivedrò più. b. Agire, comportarsi in modo non corretto, non giusto, non opportuno: sbagli a tenere quest’atteggiamento aggressivo; hai sbagliato a non accettare la mia proposta; non sbaglia ad agire così. Con uso assol., commettere colpa, errare dal punto di vista morale: ho sbagliato, e ne sono pentito; è una donna che ha sbagliato; bisogna saper perdonare chi sbaglia; non datemi consigli. So s. da solo (Leo Longanesi). c. Fare una cosa, eseguire un lavoro, in modo non conforme alle prescrizioni e alle norme tecniche; incorrere in un errore o in un’inesattezza nel fare un calcolo: s. a prendere le misure; s. nell’applicazione di una formula; commettere un errore di grammatica o di ortografia nel parlare o nello scrivere, esprimersi o tradurre in modo errato: s. a leggere; s. nel copiare. Anche con queste accezioni, è frequente l’intr. pron.: mi sono sbagliato nel calcolare le distanze; sa le regole, ma spesso si sbaglia nell’applicarle; e quasi esclusivam. intr. pron. nel sign. di giudicare in modo non corrispondente alla realtà: lo credevo un amico, ma mi sono sbagliato; ci siamo sbagliati a considerarlo un imbroglione; se pensi questo, ti sbagli di grosso. 2. tr. a. Compiere un’azione in modo errato, impreciso, inesatto: s. il passo, la mira, il tiro; s. manovra; il sarto mi ha sbagliato il taglio della giacca; nel linguaggio sport., con uso ellittico: s. un pallone, un tiro del pallone, soprattutto nel tirare in porta. Calcolare in modo inesatto: s. una sottrazione, una somma; s. i conti, i calcoli (in senso fig., s. i calcoli, prevedere male, essere smentito dai fatti: se credi questo, hai sbagliato i tuoi calcoli). b. Scrivere, dire, pronunciare, o anche interpretare in modo erroneo, non conforme alle regole grammaticali, alle norme dell’uso corretto: s. una desinenza, la forma di un verbo, la costruzione di una frase (spec. nel tradurre); conosce bene il francese ma sbaglia ancora qualche accento. c. Scambiare, prendere una persona o una cosa per un’altra: s. strada, indirizzo, numero; scusi, lei sbaglia valigia, quella è mia; fam., sbagliano sempre mio fratello con me; meno com. con la preposizione per: il Crescimbeni ... sbagliò sino quel matto poema del Morgante maggiore per poema serio (Baretti). d. Non scegliere bene, commettere un errore di scelta: s. momento, e più com. s. il momento, arrivare, o fare qualcosa, nel momento meno opportuno; hai sbagliato mestiere, a chi rivela scarsa attitudine per quello che ha scelto o per ciò che sta facendo. e. Ingannarsi, illudersi, nella locuz. fam. sbagliarla: se credi di vivere alle mie spalle, l’hai sbagliata. ◆ Part. pass. sbagliato, anche come agg. (v. la voce).