sbandire
v. tr. [der. di bando, col pref. s- (nel sign. 5)] (io sbandisco, tu sbandisci, ecc.). – 1. a. Mandare in bando, in esilio (meno com. di bandire): io avevo Rinaldo sbandito, Quando io pensai tu mi fussi fedele (Pulci). b. Per estens., allontanare, cacciare: Questa natura [la natura umana] al suo fattore unita, Qual fu creata, fu sincera e buona; Ma per sé stessa pur fu ella sbandita Di paradiso, però che si torse Da via di verità e da sua vita (Dante); anche in senso fig.: Esce sbandita la viltà d’ogni alma (Poliziano); mio marito è troppo rigido su questo punto, e però devo s. un tal desiderio (C. Gozzi). 2. non com. Bandire, nel sign. di proclamare, far conoscere apertamente: la sua intima amica è andata sbandendo da per tutto il regalo fattomi di questa dozzina di profumati, elegantissimi cartoncini (Pirandello).